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Quando i richiedenti l'asilo permettono ai cantoni di risparmiare

I fondi stanziati dalla Confederazione per la presa a carico dei richiedenti l’asilo spesso non bastano ai cantoni, che continuano a chiedere più soldi per far fronte alle spese. Però in alcuni casi, come quello dei Grigioni, alcuni anni si è speso meno di quanto ricevuto e si sono messi da parte dei milioni. I dettagli nel servizio della Radiotelevisione svizzera. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 11 febbraio 2017 - 14:02
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 11.02.2017)
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I 1'400 franche che il cantone Grigioni riceve per la presa a carico di ogni richiedente l’asilo sono stati spesi tutti nel 2016. Alcuni anni si è registrato un deficit, altri un avanzo. In questo modo il cantone ha avuto incassi complessivi di 8 milioni di franchi, accumulati in particolare nel 2012 e nel 2013.

L’ obiettivo dei responsabili grigionesi è non dovere più attingere dalle casse cantonali. Il forfait ricevuto dalla Confederazione, spiegano, “contiene anche costi futuri, ad esempio per alloggi di riserva, costruiti ex novo o affittate".

A questo si aggiunge un'amministrazione snella ma soprattutto su una politica conseguente dei rimpatri di chi si è visto respinta la domanda d'asilo.

Per chi aiuta i rifugiati la situazione è migliorata, ma non basta.

“Non credo che il cantone debba guadagnare con l'asilo”, ha detto alla Radiotelevisione svizzera Gustav Ott, presidente di “Aiuto per i richiedenti l’asilo” Grigioni. “Si deve spendere ciò che riceve, per garantire condizioni umane. Addirittura di più se serve per evitare in futuro maggiori costi a livello sociale".

 

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