Rimborsi e candidati scomodi, momento delicato per il M5S
In Italia il Movimento 5 Stelle si trova invischiato in questi giorni nella polemica sui rimborsi e sui candidati “impresentabili” ma per il momento non sembra pagare, almeno nei sondaggi, questi presunti passi falsi.
Sono infatti saliti a tre i candidati grillini iscritti alla loggia Grande Oriente. Per tutti loro, ha sentenziato il leader Luigi Di Maio, si prospetta l’espulsione.
Ma a preoccupare di più i vertici pentastellati è la questione bonifici. Secondo le ultime indiscrezioni di stampa (in particolare la trasmissione Le Iene di Italia Uno) sarebbero 14 i parlamentari che non avrebbero versato, come promesso e indicato negli statuti interni, parte delle loro indennità al fondo destinato alle piccole e medie imprese e non 8, come si era affrettato ieri a riconoscere il candidato premier.
Intanto da un’indagine demoscopica pubblicata dal Corriere della Sera la partita del 4 marzo potrebbe essere decisa da 35 collegi uninominali contesi tra centro-destra e M5S. Se Fi, Lega e FdI riusciranno a strapparli al movimento fondato di Beppe Grillo, potrebbero ottenere la maggioranza per governare.
Su questi argomenti l’opinione dell’editorialista del quotidiano milanese Massimo Franco al TG della RSI.
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