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Partiti svizzeri in piena febbre elettorale

ll consigliere federale Ignazio Cassis (terzo da sinistra), il primo agosto a Melide. PLR, PPD e PVL hanno deciso di formare un'alleanza nel canton Ticino in vista delle elezioni di ottobre. © Keystone / Davide Agosta

Attacchi personali, manifesti controversi, dibattiti pubblici e incontri con la popolazione: in Svizzera è in corso la campagna in vista delle elezioni federali del 20 ottobre.

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 settembre 2019 - 11:00
Marie Vuilleumier (testo), Helen James, (edizione immagini), Ester Unterfinger, (edizione immagini)

Conquistare degli elettori. È l'ossessione del momento di tutti i partiti politici svizzeri, in piena campagna elettorale. Il 20 ottobreLink esterno, gli aventi diritto di voto in Svizzera sono chiamati alle urne per scegliere i 246 membri del parlamento federale.

Ogni partito ha affinato la propria strategia di comunicazione e tenta ora di far sentire la propria voce con ogni mezzo possibile: volantini, eventi, invii postali, reti sociali… La campagna è già stata segnata da due azioni particolarmente controverse: il manifestoLink esterno dell'Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) che raffigura gli altri partiti come dei vermi che mangiano una mela e la strategiaLink esterno del Partito popolare democratico (PPD, centro destra), il quale prende di mira via Google i candidati degli altri partiti allo scopo di screditare le loro argomentazioni.

Mancanza di trasparenza

Il dibattito ha toccato anche temi quali il climaLink esterno, la partecipazione politica delle donneLink esterno e il finanziamento delle campagne elettoraliLink esterno. Riguardo a quest’ultimo aspetto, la Svizzera è l’unico Paese tra i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa a non aver elaborato alcuna legge. Ciò che la pone regolarmente al centro delle critiche del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO). È però stata depositata un'iniziativa popolareLink esterno che chiede maggiore trasparenza nel finanziamento della politica. Toccherà verosimilmente al popolo decidere.

Per il momento, il denaro rimane un tema tabù. La maggior parte dei partiti comunica le spese complessive della campagna, ma non precisa l'origine dei finanziamenti. In totale, alla Radiotelevisione svizzera di lingua francese (RTS) sono stati comunicatiLink esterno oltre 25 milioni di franchi, in aumento del 20% rispetto alle precedenti elezioni nel 2015. Mancano però le spese dell'Unione democratica di centro e di alcune sezioni cantonali che hanno rifiutato di trasmettere le loro cifre, oltre che le spese personali dei candidati.


Partito dei Verdi liberali (PVL)

Spese della campagna: 1,6 milioni di franchi

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I candidati in cima alla lista dei Verdi liberali del canton Zurigo si mettono in posa dopo aver organizzato una conferenza stampa a Zurigo per il lancio della loro campagna. Keystone / Walter Bieri
Il Partito dei Verdi liberali è uno schieramento giovane: è stato fondato a livello nazionale nel 2007 ed è entrato nel parlamento svizzero lo stesso anno. All'ultima elezione della Camera del popolo (Consiglio nazionale) nel 2015 ha ottenuto il 4,6% dei voti. Keystone / Christian Beutler


Unione democratica di centro (UDC)

Spese della campagna: non comunicate

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L'UDC all'incontro della popolazione con la sua mascotte a forma di sole, il simbolo del partito. Keystone / Urs Flueeler

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L'Unione democratica di centro è stata fondata nel 1971 dalla fusione del Partito dei contadini, degli artigiani e dei borghesi e i partiti democratici dei cantoni Grigioni e Glarona. È attualmente il partito più rappresentato nel Consiglio nazionale e nel 2015 ha raccolto il 29,4% delle preferenze. Keystone / Christian Beutler


Partito borghese democratico (PBD)

Spese della campagna: 1 milione di franchi

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Il PBD durante il lancio della sua campagna nei Grigioni, con la sua bottiglia di acqua gialla e nera, i colori del partito. Keystone / Gian Ehrenzeller
Il Partito borghese democratico è stato fondato nel 2008 da membri dell'UDC in disaccordo con la linea del partito. È rappresentato nel parlamento federale dal 2011 e alle ultime elezioni per il Consiglio nazionale ha ottenuto il 4,1% dei voti. Keystone / Christian Beutler

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Partito socialista (PS)

Spese della campagna: 6,4 milioni di franchi

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Tanja Walliser, segretaria politica del Partito socialista del canton Zurigo, conduce un seminario di comunicazione durante il lancio della campagna delle donne socialiste il primo giugno a Berna. © Keystone / Peter Klaunzer
Il Partito socialista è stato creato nel 1888 ed è rimasto legato alle lotte operaie fino agli anni Sessanta. Nel 2015 ha ottenuto il 18,8% dei voti ed è oggigiorno il secondo partito in Consiglio nazionale. Keystone / Christian Beutler



Partito popolare democratico (PPD)

Spese della campagna: 4,3 milioni di franchi

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La sezione ginevrina del PPD durante la presentazione del suo programma elettorale, il 23 agosto a Ginevra. Keystone / Martial Trezzini
Le origini del Partito popolare democratico risalgono all'epoca della fondazione dello Stato federale nel 1848. Il partito è stato ufficialmente creato a livello nazionale nel 1882 con il nome di Partito conservatore popolare. Nel 2015 ha conquistato l'11,6% dei voti e oggi è la quarta forza nel Consiglio nazionale. Keystone / Christian Beutler


Partito liberale radicale (PLR)

Spese della campagna: 7,5 milioni di franchi

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I candidati del PLR nel corso della loro presentazione ad Aarau il 31 agosto. Keystone / Walter Bieri
Il Partito radicale è presente nel governo svizzero dal 1848 e nel 2008 si è unito con il Partito liberale. Il PLR rappresenta oggi la terza forza nel Consiglio nazionale. Alle ultime elezioni federali ha ottenuto il 16,4% dei voti. Keystone / Christian Beutler

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Partito ecologista svizzero (PES)

Spese della campagna: 1,9 milioni di franchi

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I Verdi portano il loro emblema, un globo terrestre, durante un'azione della campagna elettorale il 31 agosto a Rapperswil-Jona. Keystone / Gian Ehrenzeller
Il Partito ecologista svizzero è nato dai movimenti contrari al nucleare e a un progetto autostradale. I Verdi sono stati ufficialmente creati nel 1983. Nel 2015 hanno raccolto il 7,1% dei voti per il Consiglio nazionale. Secondo l'ultimo barometro elettorale, il PES dovrebbe essere il grande vincitore delle elezioni federali 2019, con una quota del 10,5%. Keystone / Christian Beutler

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