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Karin Keller-Sutter, la liberale radicale che ha saputo convincere

Hans Wicki e Karin Keller-Sutter sono i due deputati alla camera alta che il PLR ha scelto per l'elezione del governo svizzero. © KEYSTONE / PETER KLAUNZER

Il 5 dicembre Karin Keller-Sutter potrebbe finalmente fare il suo ingresso in Consiglio federale. Su alcuni dossier la sangallese difende posizioni rigide, ma la sua competenza è rinomata e fa l’unanimità dei consensi, sia a destra che a sinistra.

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 novembre 2018 - 14:00

Subito dopo l’annuncio delle dimissioni di Johann Schneider-Ammann, una candidatura si è rapidamente imposta per la successione del ministro dell’economia liberale radicale (PLR, centro-destra): quella di Karin Keller-Sutter. Il 5 dicembre la sangallese potrebbe avere la possibilità di prendersi una rivincita visto che nel 2010 il parlamento le aveva appunto preferito il collega di partito Schneider-Ammann.

Incontestata favorita

Karin Keller-Sutter è stata eletta alla Camera dei cantoni (Consiglio degli Stati) nel 2011 e da allora il lavoro svolto ha convinto tutti, sia a destra che a sinistra. Le sue competenze godono di unanime consenso e nessuno ha sinora obiettato alla sua legittimità di entrare in Consiglio federale. La sangallese, se eletta, sarebbe la seconda donna liberale radicale della storia ad occupare un seggio in seno al governo svizzero dopo Elisabeth Kopp, entrata nell’esecutivo nel 1984 e costretta a rassegnare le dimissioni nel 1989 a causa dello scandalo che aveva oscurato la figura del marito.

Il PLR ha deciso di presentare un secondo candidato, il consigliere agli Stati Hans Wicki. Leggermente meno a destra di Karin Keller-Sutter su alcuni temi, ma chiaramente liberale, sarebbe il primo politico proveniente dal canton Nidvaldo a ricoprire la carica di consigliere federale.

La doppia candidatura del PLR è "una scelta intelligente", ritiene Andreas Ladner, politologo all’Università di Losanna. "Il partito ha una candidata favorita proveniente da una regione che dovrebbe avere da tempo un seggio in Consiglio federale e presentando un secondo candidato permette di fare una scelta. Si tratta di un ticket che rispecchia perfettamente la linea del partito".

Un partito che guadagna terreno

Il PLR (originariamente Partito radicale) ha dominato la scena politica svizzera fino al 1917 e all’introduzione del sistema di elezione proporzionaleLink esterno. Ha perso vigore, ma ha saputo mantenere la sua posizione di maggior partito del paese. In seguito, il PLR ha pagato l’avvento di nuove formazioni di destra e il consolidamento dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) perdendo 10 seggi nella Camera del popolo (Consiglio nazionale) tra il 1999 e il 2011.

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Poi il clima è cambiato: nel 2015 i liberali hanno riguadagnato tre seggi in Consiglio nazionale e da allora hanno messo all’attivo 34 mandati supplementari nei parlamenti cantonaliLink esterno. In base al recente barometro elettoraleLink esterno della Società svizzera di radiotelevisione, sarebbe uno dei grandi vincitori delle prossime elezioni federali di ottobre 2019. "Il PLR sta recuperando la fiducia degli elettori che si erano allontanati negli ultimi anni grazie all’indebolimento del Partito borghese democratico (PBD) e dell’Unione democratica di centro, che conta meno adesioni confermate", puntualizza Andreas Ladner.

Per la portavoce del partito, Karine Barras, il successo è dovuto innanzitutto "a tutti coloro che si impegnano nelle sezioni locali e cantonali veicolando i valori liberali radicali". L’anno prossimo il PLR ambisce a diventare il secondo partito svizzero superando i socialisti alle elezioni federali. "La nostra strategia prevede di continuare a promuovere i nostri valori nel paese, mobilitando tutti i nostri simpatizzanti per meglio cogliere l’umore della popolazione. Vogliamo creare un movimento", afferma Karine Barras.

Andreas Ladner giudica "poco realista" l’obiettivo del PLR di diventare il secondo partito svizzero. Negli ultimi successi elettorali non individua infatti le premesse per una nuova era in seno ai liberali: "Non intravvedo cambiamenti sostanziai all’interno del PLR, un intento programmatico o un riposizionamento che potrebbe attirare nuovi elettori".

Karin Keller-Sutter è deputata alla Camera dei cantoni da sette anni. © KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER
Il posizionamento politico di Karin Keller-Sutter secondo il suo profilo smartvote. smartvote.ch / sotomo.ch


Karin Keller-SutterLink esterno è nata nel 1963 e cresciuta a Wil, nel canton San Gallo, dove risiede tuttora. Nel 2000 viene eletta nel governo cantonale dove dirige il Dipartimento di giustizia e polizia per 12 anni. Karin Keller-Sutter si candida al Consiglio federale nel 2010, ma il parlamento preferisce eleggere il suo collega di partito Johann Schneider-Ammann. Nel 2011 entra a far parte del Consiglio degli Stati (camera alta).

Traduttrice e insegnante, Karin Keller-Sutter è perfettamente bilingue tedesco-francese. Si colloca nell’ala destra del PLR, con una posizione abbastanza rigida sulle questioni di sicurezza e migrazione. Secondo il profilo di smartvote che ha compilato nel 2015 in vista delle elezioni federali è contraria alla naturalizzazione agevolata per gli stranieri di terza generazione, al congedo paternità e a una totale trasparenza nel finanziamento dei partiti politici. Si esprime piuttosto contro il rafforzamento delle norme per l’acquisto e la detenzione di armi, ma è favorevole all’adozione per le coppie omosessuali e alla liberalizzazione degli orari d’apertura dei negozi.

È membroLink esterno del consiglio di amministrazione della Basilese assicurazioni e di numerose casse pensione.

Hans Wicki è da tre anni nella Camera dei cantoni. © KEYSTONE / URS FLUEELER
Il posizionamento politico di Hans Wicki secondo il suo profilo smartvote. smartvote.ch / sotomo.ch


Hans WickiLink esterno è nato nel 1964. È cresciuto nel canton Nidvaldo, a Wolfenschiessen e Hergiswil, dove vive tuttora. Dal 2010 al 2016 ha fatto parte del governo cantonale come responsabile del Dipartimento delle opere pubbliche. Hans Wicki è entrato al Consiglio degli Stati nel 2015. Ha lavorato come intermediario di borsa presso UBS e in seguito come responsabile di progetto in seno al gruppo tedesco Pfisterer, specializzato in componentistica per le linee elettriche.

Hans Wicki ha un profilo chiaramente liberale. Secondo i dati immessi in smartvote nel 2015 in vista delle elezioni federali, è contrario al congedo paternità e a una totale trasparenza nel finanziamento dei partiti politici. Si schiera piuttosto contro l’adozione per le coppie omossessuali mentre è piuttosto favorevole alla naturalizzazione agevolata per gli stranieri di terza generazione e sostiene inoltre l’irrigidimento delle norme per l’acquisto e la detenzione di armi come pure la liberalizzazione degli orari di vendita dei negozi.

Hans Wicki è membroLink esterno del comitato della Camera del commercio e dell’industria della Svizzera centrale. È presidente del consiglio di amministrazione degli impianti di risalita del Titlis e dell’organizzazione nazionale Costruzione svizzera. È pure membro dei consigli di amministrazione di Schurter, Schindler e Auto SA.

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