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Legge anti burqa: prime multe scattate in Ticino

Nora Illi, cittadina svizzera convertita all'islam e membro del Consiglio centrale islamico svizzero, interpellata dalla polizia ticinese a Locarno. Ti-Press

In segno di sfida contro il divieto di indossare il velo integrale nei luoghi pubblici, entrato in vigore oggi in Ticino, la convertita all’islam Nora Illi si è presentata a Locarno con un niqab turchese. Al suo fianco c’era anche l’imprenditore franco-algerino Rachid Nekkaz, che da anni combatte in Francia e in Belgio contro questi divieti. Nora Illi sarebbe stata multata dalla polizia, tra i manifestanti pro ed anti burqa. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 luglio 2016 - 15:16
Stefania Summermatter, swissinfo.ch e RSI

Era il 22 settembre 2013 quando il 65,4% dell’elettorato ticinese aveva approvato l’iniziativa popolare che chiedeva di iscrivere nella costituzione il divieto di dissimulare il volto in luoghi pubblici. Una prima in Svizzera, che aveva fatto scalpore ben oltre i confini nazionali.

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La legge, entrata in vigore il 1° luglio, prevede multe da un minimo di 100 a un massimo di 10mila franchi. Fin dalla sua approvazione, Rachid Nekkaz aveva dichiarato di voler pagare le multe inflitte in Ticino alle donne dal volto coperto, così come ha già fatto in Francia e in Belgio. In segno di sfida l’imprenditore franco-algerino si è così presentato a Locarno a fianco di Nora IlliLink esterno, cittadina svizzera convertita all’Islam e membro dell’organizzazione radicale Consiglio centrale islamico svizzero.  

Sul posto c’erano anche molti curiosi e giornalisti svizzeri ed esteri. Poco dopo le 11 sono intervenuti alcuni agenti di polizia che hanno invitato la donna a seguirli alla centrale. I poliziotti le hanno ricordato che esiste un divieto e hanno registrato la sua contravvenzione. Spetterà poi alle autorità competenti stabilire l’entità della multa, ha spiegato la polizia di Locarno a swissinfo.ch. Cittadino straniero, Rachid Nekkaz ha invece dovuto pagare subito una multa di 200 franchi, più 30 franchi di spese, per istigazione a infrangere la legge. Anche in questo caso, spetterà poi alle autorità decidere se infliggergli una sanzione maggiore. 

Alcuni manifestanti hanno criticato la nuova legge, chiedendo maggior tolleranza. Sul posto c’era anche il parlamentare del canton Ticino Giorgio Ghiringhelli, fra i promotori dell’iniziativa anti burqa, per raccogliere firme a favore di un’analoga iniziativa a livello federale.

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