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Uno chef svizzero alla conquista dell'America e del mondo

Quindici anni fa ha lasciato la Svizzera per cercare di sedurre i palati degli americani. Un'operazione più che riuscita, anche grazie all'umiltà imparata nel villaggio svizzero dove è cresciuto.

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 gennaio 2018 - 11:39
Claudio Moschin

Lui voleva fare il corridore di mountain bike. Il padre lo voleva architetto. Oggi invece Daniel Humm, svizzero, appassionato d’arte, è lo chef numero uno al mondo.

Merito anche sia della bicicletta e sia di quel senso estetico ereditato dal genitore che lui ripone nelle sue creazioni cucinarie. Ma forse il merito maggiore è della madre, casalinga con la passione per la cucina: con lei giocava a indovinare I piatti del pranzo al rientro da scuola, annusando i profumi che si diffondevano per la casa.

Dal 2003 Daniel Humm ha lasciato la Svizzera per gli Stati Uniti, prima la costa occidentale, San Francisco, poi New York. E oggi è alla guida dell’Eleven Madison Park, ristorante top della metropoli americana, appena riaperto dopo quattro mesi di lavori e subito dopo aver conquistato nel 2017 il titolo di miglior ristorante al mondo. Considerato una sorta di Oscar mondiale della ristorazione, questo prestigioso titolo è conferito dalla rivista britannica Restaurant, che ogni anno dal 2003 pubblica la classifica dei 50 migliori ristoranti del mondoLink esterno.

Claudio Moschin ha incontrato Daniel Humm dietro le quinte, nella “segreta” cucina del suo ristorante, per farsi raccontare tra i fornelli cosa fa, come lo fa e quanto c’è ancora (e forse sempre) di svizzero nel suo menu e nel suo carattere di numero uno.

Biografia

Daniel Humm nasce nel 1976 a Strengelbach, nel cantone Argovia.

Dopo il tirocinio in un grande albergo di Zurigo, lavora per il ristorante Pont de Brent (tre stelle Michelin), nei pressi di Montreux.

Alla testa del ristorante Gasthaus zum Gupf, nell'Appenzello, Humm conquista la sua prima stella Michelin all’età di appena 24 anni.

Nel 2003 parte per San Francisco, dove ottiene una serie di prestigiosi riconoscimenti.  Nel 2006 si trasferisce a New York dove prende le redini dell’Eleven Madison Park Restaurant. Cinque anni dopo, nel 2011, la guida Michelin attribuisce al suo ristorante le tre agognate stelle. Nel 2017 è nominato miglior chef dell’anno.

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