Polizia svizzera e italiana giocano di squadra
Per contrastare la criminalità transfrontaliera, specie lungo la fascia di confine con l'Italia, è necessario rafforzare la cooperazione con le autorità della Penisola, mediante l'istituzione di pattuglie miste e un miglioramento delle condizioni quadro per lo scambio di informazioni. È quanto prevede l'accordo bilaterale tra la Svizzera e l'Italia in materia di cooperazione di polizia e doganale, approvato all'unanimità dalla camera alta del parlamento svizzero.
«L'industria dei passatori di migranti è particolarmente attiva alla frontiera italo-svizzera: è pertanto necessario agire», ha affermato il senatore popolare democratico Jean-René Fournier. «L'accordo con Roma è comparabile a quelli siglati con gli altri paesi vicini e gioverà a tutte le polizie svizzere», ha aggiunto, ricordando come l'intesa firmata nell’ottobre 2013 rafforzerà anche il centro di coordinamento di Chiasso.
L'accordo - che sostituisce quello del 1998 - migliora e approfondisce il quadro normativo esistente a livello di scambio di informazioni e di coordinamento di operazioni congiunte in caso di eventi gravi. Viene regolato anche il distaccamento di unità di intervento e la costituzione di pattuglie miste. L'intesa prevede anche la possibilità di sconfinamento da parte di agenti dello stato limitrofo in caso di inseguimento.
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