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Confine, 800 soldati pronti a intervenire

In caso di forti pressioni migratorie, spiega il capo dell'Esercito Blattmann, il contingente potrà dare manforte a Guardie di confine e Polizia

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 settembre 2015 - 20:54

In caso di forti pressioni alle frontiere, la Svizzera potrà inviare al confine 800 militi in aiuto alle Guardie di confine e alla Polizia. La conferma di quanto dichiarato domenica dal ministro della difesa Ueli Maurer è giunta lunedì dal capo delle Forze armate André Blattmann, che era in visita in Ticino.

È importante dire, ha spiegato il comandante, che "l'esercito non decide da solo di intervenire ma viene offerto in appoggio alle autorità e istituzioni civili. È un compito datoci dal Consiglio federale".

Altra questione d'attualità è il budget dell'Esercito svizzero: a Berna si discute dei tagli che si potrebbero operare. Blattmann è stato chiaro: un esercito di 100mila uomini come quello di oggi non può costare meno di 5 miliardi l'anno.

Le crisi internazionali, ha sostenuto ancora, dimostrano come le spese per la difesa non vadano diminuite, affinché uno stato non sia mai colto impreparato.

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