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Chili di plastica nello stomaco di un cervo

Nello stomaco di un cervo soppresso nei Grigioni sono stati rinvenuti sei chilogrammi di rifiuti plastici. Lo ha reso noto martedì l'Ufficio cantonale per la caccia e la pesca, sottolineando come le troppe fonti di cibo nei pressi degli insediamenti, che attirano gli animali selvatici, mettano in pericolo sia gli animali sia l'uomo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 dicembre 2019 - 07:50
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 17.12.2019)
Dopo la prima nevicata, scendono di quota. RSI-SWI

Il fenomeno è conosciuto: alla prima nevicata, gli ungulati scendono di quota e s'aggirano tra gli insediamenti del fondovalle, dove trovano -per negligenza o per un malinteso amore nei confronti degli animali- di che foraggiarsi. Un'offerta di cibo che tuttavia può avere conseguenze letali per la selvaggina.

Insieme al foraggio sparso, capita che gli animali ingeriscano pezzi di plastica e altri rifiuti che non riescono più a espellere. Inoltre, durante la ricerca di cibo attraversano strade, linee ferroviarie e recinzioni; perdono sempre più il loro innato timore verso l'uomo e non fuggono in sua presenza.

Il "caso"

Attirato da cumuli di compostaggio, casette con semi per uccelli e altre fonti di cibo, un cervo è stato avvistato mentre perlustrava i villaggi montani di Arosa e Langwies.

A inizio dicembre, l'animale è stato abbattuto dagli organi di vigilanza della caccia poiché il suo comportamento è stato ritenuto un rischio per la sicurezza. Dall'esame della carcassa, indica l'Ufficio caccia e pesca in una notaLink esterno, sono stati rinvenuti ben sei chili di rifiuti plastici come guanti di gomma, corde e retine (di quelli che contengono i semi per uccelli).

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Parte dei resti rinvenuti nello stomaco si trovavano da anni nel corpo dell'animale, che era molto più magro rispetto a un esemplare della stessa età: il cibo era rimasto bloccato nel primo dei quattro stomaci del ruminante, impedendogli di nutrirsi correttamente.

"Ciò significa che non era mai completamente sazio", spiega il vice-capoufficio Hannes Jenny, "e doveva continuamente cercare delle fonti di cibo". Ecco perché si aggirava spesso attorno alle case, diventando talvolta aggressivo.

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La Legge del canton Grigioni vieta il foraggiamento attivo e passivo. Ciononostante, gli animali selvatici vengono ripetutamente attirati con del cibo nelle vicinanze degli insediamenti. 

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