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Dieci posti in Svizzera che non riconoscereste più

Chi ha vissuto per diversi anni all’estero, di ritorno in Svizzera rimane talvolta a bocca aperta: alcuni luoghi, edifici o piazze sono cambiati così tanto da essere difficilmente riconoscibili.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 ottobre 2017 - 11:00

1. Il Landesmuseum di Zurigo

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Il Landesmuseum di ZurigoLink esterno, il museo di storia culturale più visitato della Svizzera, è stato costruito nel 1898 sul modello di un castello medievale. Questo stile fiabesco non ha però convinto tutti e fin dall’inizio è stato al centro di una controversia. Nemmeno il progetto di ampliamento del museo, progettato all’inizio del Ventunesimo secolo, ha trovato solo consensi ed ha potuto essere realizzato soltanto dopo diverse votazioni popolari. I lavori di costruzione sono stati ultimati nel 2016, regalando un nuovo volto al museo.

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2. La Sechseläutenplatz di Zurigo

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Durante la Seconda guerra mondiale, a causa della carenza di beni alimentari sul prato del Sechseläuten a Zurigo, davanti al teatro dell’opera, venivano coltivate patate e colza.

Nel 2003, la maggioranza dell’elettorato zurighese ha deciso di trasformare questo prato in una piazza lastricata con quarzite delle cave di Valz, nei Grigioni. Il campo è stato così denominato "SechseläutenplatzLink esterno". Dove un tempo cresceva la colza, oggi la gente si ritrova a mangiare un gelato.

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3. Il Westside di Berna

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Vi ricordate i campi e le fattorie idilliache alla periferia di Berna? Storia di altri tempi! Con il nuovo centro WestsideLink esterno, il quartiere di Brunnen si è praticamente trasformato nella culla dello shopping e del tempo libero. Oltre al centro commerciale – con  negozi, ristoranti, cinema, piscina, centro congressi e residenza per persone anziane – nel quartiere bernese è stata costruita anche una nuova stazione ferroviaria per i treni regionali e una nuova linea dei tram.

Ci sono però voluti anni prima di arrivare a questo risultato. Un primo progetto è fallito nel 1972 a causa della «crisi del petrolio», un secondo è stato respinto nelle urne nel 1978. Nel 2000 la maggioranza dell’elettorato bernese ha approvato la riqualifica del quartiere, inaugurato nella sua nuova veste nel 2008.

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4. Il nuovo stadio svizzero di calcio a Berna

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Nel 1954, il «Miracolo di Berna» ha fatto conoscere il Wankdorfstadion in tutto il mondo. Il famoso incontro tra Germania Ovest e Ungheria (3-2) è stato anche oggetto di un film uscito nel 2003. C’è stato però un inghippo. Lo stadio di Berna allora non esisteva già più. Era stato demolito due anni prima. Alcune scene del film sono così state realizzate in digitale.

Dove un tempo è stato scritto un pezzo di storia del calcio, oggi sorge lo Stade de Suisse. I due non hanno però molto in comune… vedere per credere!

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5. La stazione di Berna e le sue «onde»

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La stazione di Berna è stata completamente ridisegnata negli ultimi vent’anni e un nuovo cantiere è già in programma. Chi non è più tornato a Berna da tanto tempo, avrà forse un po’ di difficoltà ad orientarsi.

Sul lato ovest della stazione, nel 2004 è stato ad esempio costruito un tetto di vetro, che copre parte dei binari. Da allora questa zona è stata chiamata “Welle”, ossia l’onda, dalla forma del tetto.

Nel 2008 è stata modernizzata anche la piazza della stazione. Le fermate di tram e autobus sono state ridisegnate ed è stata costruita una tettoia a baldacchino in vetro, che copre il centro della piazza.

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6. Il ponte della Poya e il centro storico di Friburgo

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Dal 2014 un nuovo ponte è venuto ad aggiungersi alla città di Friburgo. Un’opera imponente, pensata per deviare il traffico fuori centro storico e restituire ai pedoni il quartiere della cattedrale e il ponte dello Zaehringen.

Fatto curioso, il nuovo ponte della PoyaLink esterno è particolarmente apprezzato anche da pedoni e ciclisti, soprattutto la domenica. Anche perché permette di accedere direttamente al bosco e ai campi che circondano la città sulla Sarine.

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7. KKL, la cultura sul Lago dei Quattro Cantoni

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Dal 2000, un nuovo centro di cultura e congressi si erge sulle sponde del lago dei Quattro Cantoni, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Lucerna. Il moderno edificio, diviso in tre sezioni, non passa certo inosservato e il suo tetto è diventato col tempo un punto di riferimento in città.

Ma non è solo l’architettura a colpire. Il KKLLink esterno conta anche una delle migliori sale da concerto al mondo. La sala foderata con legno d’acero e il baldacchino sopra il palco dovrebbero garantire un’acustica perfetta.

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8. Zona Sulzer, il quartiere post industriale di Winterthur

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winterthur-glossar.ch

Un tempo Winterthur era una città industriale fiorente. Di questa epoca restano ancora numerose ville signorili appartenenti ai commercianti, stabili di mattoni rossi, piccole case operaie in stile inglese e, naturalmente, le vecchie fabbriche.

Con la recessione degli anni Settanta, il settore dell’industria a Winterthur è crollato. L’azienda Sulzer è stata così costretta a licenziare in massa i propri dipendenti e ha lasciare il quartiere in cui erano sorti i primi motori e turbine. Da allora gli imponenti locali della fabbrica, separati da un dedalo di stretti passaggi, sono rimasti a lungo disabitati.

Nei primi anni del Duemila, l’intero quartiere è stato progressivamente rinnovato: ristanti, scuole, centro commerciale, appartamenti e loft, nonché aziende hanno trovato un nuovo spazio tra queste vecchie mura. Da allora il quartiere è difficilmente riconoscibile. Un esempio tra molti: La Sulzer-Halle 52 alla piazza Katharina-Sulzer.

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9. Il quartiere Flon a Losanna

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Flon.ch

Raramente in Svizzera un intero quartiere, situato nel cuore della città, è stato trasformato in modo così radicale. Un tempo la zona del FlonLink esterno a Losanna ospitava fabbriche e magazzini industriali, caduti col tempo in rovina. Oggi è un luogo che pulsa di creatività, con uffici, scuole, negozi e bar. Concepito dall’urbanista francese Charles Lambert, il quartiere è praticamente irriconoscibile.

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10. Piazza Grande a Locarno

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ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv/Stiftung Luftbild Schweiz

Su questo acciottolato hanno probabilmente camminato alcuni tra i più grandi volti della storia del cinema: Gina Lollobrigida, Roberto Rossellini, Win Wenders o ancora Jim Jarmusch. La Piazza GrandeLink esterno non è solo la vetrina del festival del film di Locarno, ma il cuore pulsante della città, coi suoi eventi musicale (tra cui il Moon and Stars), la pista da ghiaccio, il mercato settimanale e i numerosi caffè e ristoranti. La Piazza non è però sempre stata così «accogliente». Fino a pochi anni fa, infatti, veniva ancora utilizzata come zona di parcheggio.

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Conoscete altri luoghi, edifici o piazze che negli anni hanno subito una radicale trasformazione? Scriveteci!

Contattate l'autrice @SibillaBondolfi via FacebookLink esterno o TwitterLink esterno.


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