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Come far progredire la democrazia svizzera con la convivialità

La discussione e la riflessione sulla democrazia possono essere promosse anche in modo ludico: DemocrayNet.eu lo ha dimostrato, iniziando con una "caccia al tesoro della democrazia" in un parco a Yverdon-les-Bains. E in programma ci sono nuove sorprese... Mira Wolf-Bauwens/DemocracyNet.eu

Fare dell’esercizio della democrazia diretta un vero e proprio piacere? L’opportunità è offerta il 3 settembre in un parco a Yverdon-les-Bains. In un contesto ricreativo, chiunque potrà informarsi e discutere in modo approfondito sulla riforma pensionistica e sulla sicurezza alimentare in Svizzera, ossia i temi in votazione popolare tre settimane dopo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 agosto 2017 - 13:45

Benché i cittadini possano già partecipare ampiamente alle decisioni politiche, ciò non significa che il sistema svizzero di democrazia diretta non sia perfettibile, premette Alice el-WakilLink esterno, dottoranda di teoria politica e presidente di DemocracyNet.euLink esterno, l’associazione di studiosi di democrazia che organizza l’evento. Al contrario, "occorre fare progredire la discussione tra i cittadini e la diffusione dell’informazione, affinché le persone riflettano maggiormente sulle questioni sottoposte al voto popolare e su altre tematiche della democrazia".

Questo articolo fa parte di #DearDemocracyLink esterno, la piattaforma di swissinfo.ch sulla democrazia diretta.

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Questo, secondo la ricercatrice dell’università di Zurigo e del Centro di studi sulla democrazia di Aarau (zdaLink esterno), può essere attuato in modo semplice, puntando sulla convivialità. Un’equipe di DemocracyNet.eu ha cominciato a mettere in pratica questa formula innovativa lo scorso luglio. Lo ha fatto nell’ambito del festival partecipativo pluridisciplinare La DérivéeLink esterno, organizzato dall’associazione locale ICI, dal mese di giugno alla metà di settembre nel Parc des Rives a Yverdon-les-BainsLink esterno, cittadina termale del cantone di Vaud, che si affaccia sul lago di Neuchâtel.

La democrazia, un tesoro da scoprire

Invitata a realizzare due eventi nella settimana dedicata alla politica, DemocracyNet.eu ha dato vita a un "giro della democrazia", con dei giochi istruttivi, il cui fulcro era la "caccia al tesoro della democrazia", e ad una riflessione collettiva sul futuro di Yverdon-les-Bains, nella quale i temi di discussione sono stati definiti dai comuni cittadini.

Ad entrambi gli appuntamenti la composizione del pubblico era molto varia, ma il primo è stato caratterizzato dalla folta partecipazione di famiglie. "Siamo rimasti sorpresi dal forte interesse manifestato dai ragazzi, che ci hanno tempestati di domande", dice Mira Wolf-Bauwens, co-organizzatrice e membro di DemocracyNet.eu. E nonostante le difficoltà della "caccia al tesoro" – ben 73 domande riguardanti la democrazia, oltre a una serie di elementi interattivi –, i partecipanti si sono impegnati a fondo, aggiunge la dottoranda di filosofia politica dell’università di Zurigo.

La ricercatrice giudica inoltre positivamente l’attenzione dimostrata dalla gente per la riflessione sul futuro del comune di Yverdon-les-Bains. Una sessantina di persone di ogni età ha formulato proposte concrete. Le ha quindi depositate nelle urne installate nel parco già nei due giorni precedenti la discussione, alla quale hanno preso parte esperti e comuni cittadini. Secondo Mira Wolf-Bauwens, questo genere di processo partecipativo sarebbe molto proficuo per i comuni.

Interessare ampie fasce di popolazione

In ambedue gli eventi, il team di DemocracyNet.eu ha centrato l’obiettivo di attirare un pubblico eterogeneo e far partecipare persone che solitamente non si interessano a queste tematiche. Un obiettivo che persegue nuovamente con l’Aperitivo votazioniLink esterno del 3 settembre. Anche in questo caso si unirà l’utile al dilettevole.


Al centro dell’incontro al Parc des Rives vi saranno i due quesiti sottoposti al voto del popolo svizzero il 24 settembreLink esterno: la complessa riforma della previdenza vecchiaia 2020 e l’emendamento costituzionale che fissa i principi per garantire la sicurezza alimentare della Svizzera.

Le discussioni si svolgeranno però in modo diverso dai classici dibattiti o dai comizi di propaganda che si tengono tradizionalmente nelle campagne per le votazioni popolari. Due esperti introdurranno un tema ciascuno. Un moderatore li confronterà con fatti e argomenti contradditori, per assicurare delle presentazioni "le più neutrali e oggettive possibili", indica Alice el-Wakil.

I cittadini protagonisti

Questa parte preliminare sarà piuttosto sintetica: fornirà le informazioni necessarie per poter lanciare le discussioni vere e proprie tra il pubblico, che sarà suddiviso in piccoli gruppi, con un moderatore ciascuno. Gli esperti resteranno a disposizione per ulteriori ragguagli.

L’intento è di consentire ad ogni partecipante di esprimere le proprie opinioni e i propri argomenti, di porre domande, di approfondire l’informazione, affinché ognuno rifletta attentamente e maturi una scelta consapevole. "Discutere in gruppo in un ambiente conviviale è sicuramente più stimolante e piacevole che informarsi standosene soli a leggere le spiegazioni sul voto o degli articoli", osserva la presidente di DemocracyNet.eu.

Con queste nuove forme di discussione ludiche e interattive, i membri di DemocracyNet.eu mirano a mobilitare anche quelle fasce di popolazione che tendenzialmente disertano le urne, come i giovani. Ma non soltanto. "Vogliamo coinvolgere un largo pubblico, che comprenda anche coloro che non hanno il diritto di voto. Questa è l’occasione per tutti di far sentire la propria voce. Più opinioni ci saranno, più sarà ricca la discussione", afferma Alice el-Wakil.

Per gli animatori - Christian Ewert, Félise Rouiller, Michael Strebel, Mira Wolf-Bauwens, Henri-Pierre Mottironi (da sin. a d.) - gli eventi che hanno organizzato al festival La Dérivée di Yverdon-les-Bains sono stati l'occasione di mettere pratica le teorie sulla promozione delle discussioni sulla democrazia. Mira Wolf-Bauwens/DemocracyNet.eu

Riguardo alla propria partecipazione al festival La Dérivée, il team di DemocracyNet.eu stila già un bilancio positivo. "Siamo molto contenti di avere avuto l’occasione di sperimentare sul campo le idee sulla democrazia su cui lavoriamo teoricamente", dichiarano la presidente. Alice el-Wakil e Mira Wolf-Bauwens, insieme ai loro colleghi, cercheranno ora di riuscire a diffondere in Svizzera queste nuove forme di discussione e riflessione democratiche.

Una rete per la democrazia

Creata nel 2013 da dottorande dell’università di Zurigo come rete di ricercatori sulla democrazia, DemocracyNet.eu dal 2016 è stata trasformata in un’associazione.

I suoi principali obiettivi sono: incoraggiare studenti e giovani ricercatori sulla democrazia ad incontrarsi e a collaborare, favorire la transdisciplinarietà in questo campo e costruire ponti tra la ricerca accademica e il grande pubblico.

L’associazione organizza eventi sia prettamente accademici che rivolti a un pubblico più vasto.

Nella realizzazione degli eventi organizzati al festival La Dérivée, il team di DemocracyNet.eu ha avuto la collaborazione di membri dell’associazione ICI, del Consiglio dei giovani di Yverdon-les-Bains e della Commissione giovanile del cantone di Vaud.

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