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Ancora perdite per la SSR

Senza mezzi finanziari supplementari per i prossimi anni, la Società svizzera di radiotelevisione potrebbe essere costretta a tagliare la propria offerta: anche i conti 2009 – presentati martedì – si sono infatti chiusi con una perdita di 46,7 milioni di franchi (79,1 milioni nel 2008).

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 aprile 2010 - 14:17

Inoltre, il trend negativo non sembra volersi arrestare: per il 2010, l'ente prevede un altro passivo (circa 75 mio.) originato dai grandi appuntamenti sportivi, come le Olimpiadi invernali di Vancouver, o la Coppa del mondo di calcio che si disputerà in Sudafrica in giugno.

«Dal 2007 al 2010 i deficit cumulati dovrebbero raggiungere i 220 milioni di franchi, con effetti negativi sul capitale proprio e l'indebitamento», ha dichiarato il presidente del consiglio d'amministrazione Jean-Bernard Münch.

La crisi economica ha influito negativamente sui conti dell'azienda: i proventi dalla pubblicità sono scesi di 16,5 milioni a 344,6 milioni (-4,6%). In flessione anche gli altri introiti: -24,2 milioni a 66,5 milioni (-26,7%). L'aumento del canone del 2,2% – 24,4 milioni a 1 miliardo e 153 milioni – ha compensato soltanto in parte le mancate entrate per complessivi 40,7 milioni.

L'azienda si è dal canto suo già impegnata per contenere i costi, ha sottolineato il direttore delle finanze Daniel Jorio, ricordando il congelamento degli organici e dei salari: «Senza queste misure dovremmo chiedere il doppio dei 54 milioni annuali che ci servono per garantire la nostra missione di servizio pubblico». La SSR ha poi difeso i programmi di convergenza già attuati in Ticino e Romandia.

«In mancanza di un ulteriore sostegno governativo per il periodo 2011-14, dovremo abbandonare alcune offerte periferiche del servizio pubblico», ha ammonito Münch. «Sul fronte delle entrate – ha ricordato il direttore della SSR Armin Walpen – il governo non deve per forza ricorrere ad un aumento del canone, ma potrebbe anche decidere un allentamento delle disposizioni attuali per la pubblicità, per esempio sulle piattaforme elettroniche».

Quanto al futuro di Swissinfo, è stato ribadito che tutto dipenderà dalle prossime decisioni di governo e parlamento. L'assemblea dei delegati della SSR dovrebbe nominare il successore di Walpen il prossimo 18 maggio.

swissinfo.ch e agenzie

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