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La FIFA è davvero sulla retta via?

Gianni Infantino è stato eletto alla presidenza della FIFA nel febbraio 2016. swissinfo.ch

Dopo la sospensione di Joseph Blatter e le nuove accuse indirizzate al suo successore, Gianni Infantino, credete che la FIFA sia pronta a lasciarsi alle spalle le cattive pratiche?

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 giugno 2016 - 13:58
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Qui sotto riportiamo gli eventi degli ultimi giorni. Sulla base delle notizie negative che concernono la “nuova” FIFA, pensate che sia è normale che Infantino debba far fronte a problemi iniziali, dato il passato burrascoso della FIFA, oppure è un segnale che l’organismo che controlla il calcio mondiale non intende avviarsi sulla via delle riforme?

Al momento della sua elezione alla presidenza in febbraio, Infantino ha promesso una «nuova era» che avrebbe «risuscitato l’immagine e il rispetto per la FIFA». Ma gli eventi delle ultime settimane suggeriscono che questa sarà un’impresa tutt’altro che facile.

Il 14 maggio, il presidente della Commissione di vigilanza e conformità della FIFA, Domenico Scala, ha rassegnato le dimissioni dopo un congresso svoltosi in Messico. Scala, che ha confezionato il recente pacchetto di riforme della FIFA, ha affermato che la dirigenza dell’organizzazione stava compromettendo l’indipendenza di alcuni suoi organi incaricati di indagare sui comportamenti della FIFA.

Il 2 giugno è invece emerso che Infantino avrebbe imposto di cancellare le registrazioni dell’incontro avvenuto in Messico. Le email confidenziali pubblicate dalla stampa non forniscono però dettagli sulle registrazioni in questione.

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Tra queste due date sono successe altre cose. Si è ad esempio saputo che Infantino si è rifiutato di firmare il contratto di lavoro che prevedeva un salario annuo di 2 milioni di dollari (la metà rispetto a quanto intascato da Sepp Blatter). Inoltre, il vice segretario della FIFA, Markus Kattner, è stato licenziato con effetto immediato perché accusato di aver abusato dei propri poteri.

Nuova perquisizione

Ma non è tutto. Giovedì, la polizia federale ha proceduto a una perquisizione della sede principale della FIFA a Zurigo. Il Ministero Pubblico della Confederazione ha puntualizzato di essere alla ricerca di imprecisati indizi e che non sono stati aperti procedimenti nei confronti di Infantino.

In un comunicato odierno, la Procura federale afferma che la nuova perquisizione è legata all'indagine in corso sull'ex presidente Joseph Blatter e sull'ex segretario generale Jerôme Valcke. Nella sede della FIFA sono stati sequestrati documenti e dati elettronici la cui rilevanza penale è attualmente sotto esame. 

La FIFA si difende e attacca gli "ex"

La FIFA accusa intanto Blatter, Valcke e l'ex direttore finanziario Markus Kattner di essersi arricchiti alle spalle dell'organismo internazionale per 79 milioni di franchi negli ultimi cinque anni grazie ad aumenti di stipendio, bonus e altri incentivi.

"Le prove sembrano rivelare uno sforzo coordinato da parte dei tre ex alti funzionari della FIFA per arricchirsi", ha detto Bill Burck, dello studio legale Quinn Emanuel che ha condotto l'indagine. Le nuove accuse avanzate dalla FIFA sono state trasmesse alla magistratura svizzera che le passerà alla giustizia statunitense.

Quanto alle accuse contro Infantino di aver cancellato le registrazioni del congresso in Messico, secondo la FIFA, sono il frutto di un grande malinteso. Infantino avrebbe voluto cancellare soltanto una copia delle registrazioni, la quale era stata «archiviata in modo inappropriato su un disco rigido locale». I file originali sono invece stati archiviati correttamente.

La Commissione di etica ha affermato che nei confronti di Infantino non è stato aperto alcun «procedimento formale», aggiungendo però di non aver mai detto nulla in merito all’esistenza o allo stato di «indagini preliminari nei confronti di individui».

Il mese scorso, l’esperto di lotta alla corruzione Mark Pieth, in passato consulente della FIFA, ha dichiarato all’Agence France Presse che Infantino ha «lasciato cadere la maschera del riformatore». Con il suo comportamento, ha detto, «ha rivelato le sue reali motivazioni e la sua vera personalità. Mi ricorda i peggiori anni del Blatterismo».

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