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Anche un po' di Svizzera su Marte

La sonda della NASA "Phoenix" è atterrata con successo su Marte dopo un viaggio nello spazio di dieci mesi. Ora toccherà alle apparecchiature di progettazione elvetica procedere alla raccolta d'informazioni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 maggio 2008 - 08:43

La sonda è atterrata lunedì mattina nei pressi del polo nord dopo aver percorso un totale di 679 milioni di chilometri. Il suo obiettivo è di esplorare il ghiaccio che forma la calotta del pianeta rosso e di ricercare indizi che provino l'esistenza di una vita primitiva.

Tra i diversi sistemi di misurazione, Phoenix trasporta pure un microscopio a forza atomica di concezione svizzera. Frutto della collaborazione fra l'Istituto di microtecnica dell'Università di Neuchâtel, l'Istituto di fisica dell'Università di Basilea e una ditta privata, il microscopio dovrebbe fornire informazioni sulla dimensione, la forma e la struttura delle particelle dell'atmosfera e della superficie di Marte. Permetterà inoltre di capire il clima del pianeta.

Phoenix, che rimarrà su Marte per tre mesi, è la prima sonda spaziale ad essersi posata con successo su una regione polare del pianeta. Solo cinque dei 15 precedenti tentativi avevano avuto successo (Viking 1 e 2, Pathfinder, Spirit e Opportunity).

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