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La sinistra cresce in campagna, la destra nelle cinture urbane

Lo spostamento a destra registrato in Svizzera negli ultimi decenni, con la conseguente ascesa dell’UDC, non è stato determinato dalle campagne, ma dai grandi agglomerati urbani. Un tempo ritenuti progressisti, come le loro città polo, hanno assunto posizioni sempre più conservatrici. E ciò proprio mentre in periferia a progredire erano le idee del fronte rosso-verde.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 settembre 2015 - 17:18
Tania Boa, Timo Grossenbacher, Mark Hintz e Anna Wepfer, SRF

Le regioni di campagna sono più conservatrici di quelle urbane? Non per forza, stando a un nuovo studio sull’evoluzione degli orientamenti politici in Svizzera. L’analisi si basa sull’esito di tutte le votazioni dal 1981.

Il Centro di ricerche SotomoLink esterno, in collaborazione con la Società svizzera di radiotelevisione (SSR, di cui fa parte anche swissinfo.ch) ha calcolato l’evoluzione del posizionamento di tutti i comuni elvetici sugli assi sinistra-destra (considerando, ad esempio, l’atteggiamento su polizia e esercito, la protezione dell'ambiente e l’asilo) e conservatore-liberale (posizioni su apertura e cambiamento, riforme sociali, adesione allo Spazio economico europeo).

Un viaggio nel tempo

Il risultato viene presentato grazie da un’analisi visuale che permette inoltre di verificare l'evoluzione della forza dei singoli partiti.

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Lo strumento interattivo, raggiungendo il livello dei singoli comuni, permette anche di capire quali evoluzioni vi sono state all’interno di uno stesso spazio urbano e di fare interessanti confronti tra un comune e l’altro.

Le differenze politiche tra i comuni e le regioni ci sono, e sono significative. La navigazione attraverso il tempo, dal 1983 a oggi, fa però emergere che, al di là di talune eccezioni, negli ultimi 30 anni queste differenze sono evolute poco. "È incredibile constatare come i vari tipi di comuni si dimostrino politicamente stabili", nota il geografo politico e direttore di Sotomo Michael Hermann. Una stabilità che fa sì che, nonostante la notevole mobilità interna in Svizzera, parlare di fossato tra città-campagna all’inizio del XXI secolo ha ancora un senso. E ciò anche se è meno profondo di un tempo.

Agglomerati più a destra e conservatori

In un panorama in lenta evoluzione, a spiccare sono i cambiamenti che si dimostrano più marcati. È il caso del posizionamento delle cinture urbane. Dapprima sono diventate sempre più conservatrici (schema conservatore-liberale) poi sono rapidamente spostate su posizioni della destra (schema sinistra-destra). Nel frattempo le comunità rurali, pur mantenendo posizioni maggioritariamente di destra e conservatrici, si sono invece spostate a sinistra avvicinandosi alla media dell’insieme dei comuni.

Ciò in media, evidentemente, poiché tra i comuni di campagna ci sono tanto il giurassiano Lajoux (la comunità più a sinistra della Svizzera) e il lucernese Doppelschwand (la più a destra).

L’interesse per la politica nazionale cresce

A sorprendere è inoltre la tendenza a un aumento dell’affluenza alle urne in occasione delle votazioni federali. E ciò parallelamente al crescere delle lamentele per una certa disaffezione per la politica. Secondo Michael Hermann non c'è contraddizione.

A livello cantonale, osserva, l'attività politica "retrocede drammaticamente". Nel contempo però l'interesse per le questioni nazionali e per i suoi principali protagonisti sta crescendo. "Anche candidarsi alle elezioni nazionali è diventato molto più attrattivo", sottolinea l’esperto, che il 18 ottobre si aspetta una conferma delle tendenze analizzate dallo studio SSR-Sotomo quando, se i pronostici non saranno smentiti, probabilmente si vedranno titoli del tipo: "Città a destra, campagna a sinistra".

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