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Elettricità dalle correnti (e dalle onde) oceaniche

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Sfruttare la forza delle correnti oceaniche per produrre energia elettrica. È quel che accade al largo della Scozia, in un centro pilota nel quale ha investito anche un gruppo industriale elvetico. Il reportage della Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 novembre 2017 - 13:30
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 08.11.2017)

Le Orcadi, all’estremo nord della Scozia, sono un arcipelago di una sessantina di isola servite in passato anche come base per la marina militare britannica.

Ora sono lo scalo di particolari navi, che producono corrente sfruttando l’energia di correnti fino a 5 metri al secondo e onde fino a 18 metri d’altezza.

Un’energia prodotta dallo shock dell’incontro tra l’Atlantico e il Mare del Nord. Il luogo ideale per testare questi prototipi.

Un luogo speciale

"In linea d’aria non c’è nulla tra qui e il Canada", osserva Lisa McKenzie, portavoce del Centro europeo per l’energia marinaLink esterno. "Quindi riceviamo tutta la forza dell’oceano che si spinge fino alle nostre coste".

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Il Centro, attivo in più sitiLink esterno, è finanziato da diverse autorità pubbliche e partecipazioni private, tra cui quella del gruppo industriale svedese-svizzero ABB.

"Una trentina di progetti in tutto sono stati testati su queste coste”, spiega McKenzie, “da investitori provenienti da una decina di diversi paesi".

Come funziona

Sott’acqua, le idro-eliche catturano l’energia delle correnti. In superficie, le turbine ricevono quella delle onde. Tutto è trasformato in energia elettrica.

Il costo del progetto è di quasi 40 milioni di franchi. Per facilitarne la manutenzione, le turbine sono retrattili ma non per questo al riparo da una forte usura.

"La grande sfida è sviluppare una turbina che può durare 20 anni", rivela James Murray, ingegnere di ScotrenewablesLink esterno. "È difficile soprattutto perché si tratta di un ambiente marino".

Intanto, si raggiungono i primi risultati. "Anche se questo è solo un prototipo", dice ancora Murray, nel settembre e nell'ottobre di quest'anno abbiamo prodotto il 7% delle capacità energetiche delle Orcadi. L'equivalente di 800 nuclei familiari".

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