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A Gondo si guarda al futuro tre mesi dopo la tragedia

Jean-Noël Monnet, comandante delle quattordici guardie di confine che lavorano alla dogana svizzera di Gondo Keystone

Il futuro inizia a delinearsi per il comune vallesano di Gondo tre mesi dopo la tragedia costata la vita a tredici persone il 14 ottobre 2000. Una prima, importante decisione è già stata presa: il posto delle guardie di confine rimarrà in funzione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 gennaio 2001 - 13:03

«Questa decisione è determinante per il resto del paese», ha sottolineato il sindaco Roland Squaratti. Molte delle persone che hanno dovuto lasciare le proprie case in seguito alla tragedia del 14 ottobre 2000 hanno atteso questo annuncio prima di tornare a Gondo.

Tre delle quattordici guardie di confine abitano di nuovo in paese, ha precisato Jean-Noël Monnet. Le altre dormono ancora a Briga: a Gondo non vi sono sufficienti appartamenti a disposizione. I lavori di riparazione non sono infatti ancora stati completati.

«Aspettiamo le decisioni sulla ricostruzione degli edifici distrutti e sulle sorti della scuola», ha aggiunto Monnet. «Penso che riusciremo a raggiungere il numero sufficiente di scolari», ha affermato il sindaco Squaratti.

Secondo le leggi scolastiche vallesane ci vogliono almeno sette bambini per creare una classe: Squaratti spera di averne sette/otto iscritti all'anno scolastico 2001/2002. Se dovessero essere meno, le autorità cantonali si sono dette disposte a fare un'eccezione.

Attualmente, precisa il sindaco, a Gondo vivono circa 50 persone; alcune famiglie che in settimana risiedono Briga hanno inoltre iniziato a tornare nel paese per il weekend.

Per la ricostruzione della parte di paese travolta dalla colata di fango il municipio ha deciso di indire un concorso architettonico: se ne occuperà l'architetto vallesano Hans Ritz, che già lo aveva fatto a Briga dopo il maltempo del 1993.

Secondo Ritz tutto è pronto: in gennaio si terrà un'assemblea dei proprietari nel corso della quale verranno raccolte le autorizzazioni necessarie al progetto. L'architetto calcola di poter pubblicare ufficialmente il bando entro metà febbraio.

I pompieri della regione assieme alle squadre di soccorso riprenderanno il 20 gennaio le ricerche dei corpi dei due dispersi, entrambi fratelli del sindaco Squaratti. I due, travolti dalla colata di fango, sono stati probabilmente trascinati in territorio italiano dal fiume Doveria. All'azione parteciperanno un migliaio di persone. I responsabili attendono ancora l'autorizzazione dall'Italia.

swissinfo e agenzie

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