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Alain Berset difende il voto elettronico in nome della democrazia

Il ministro dell'interno Alain Berset intende agevolare «le formalità della vita quotidiana degli svizzeri all'estero, affiché le frontiere non siano un ostacolo insormontabile». Un obiettivo che passa anche attraverso la generalizzazione del voto elettronico, ha affermato il consigliere federale, ospite sabato del Congresso degli svizzeri all'estero, riunito a Basilea. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 agosto 2017 - 12:28
Stefania Summermatter, Basilea
Alain Berset al Congresso degli svizzeri all'estero. Adrian Moser/ASO-OSE


«Tutti i cittadini del nostro paese devono poter votare il più semplicemente possibile, ovunque si trovino. Ad essere in gioco è la nostra democrazia diretta». Davanti al congresso degli svizzeri all'estero, tenutosi sabato a Basilea, il consigliere federale Alain Berset ha ribadito la volontà del governo svizzero di generalizzare l'accesso al voto elettronico, in modo da garantire a tutta la Quinta Svizzera la possibilità di esprimersi. 

Attualmente il sistema di e-voting è accessibile soltanto in sei cantoni. A partire dalla votazione del 24 settembre 2017, sarà esteso ai cittadini di otto cantoni (Berna, Lucerna, Friburgo, Basilea Città, San Gallo, Argovia, Neuchâtel e Ginevra), ossia a 102'450 persone residenti in Svizzera e 75'100 all'estero. L'obiettivo del governo svizzero è che due terzi dei cantoni dispongano del voto elettronico entro le elezioni federali del 2019, ha ricordato il ministro. 

Alain Berset ha colto l'occasione per soffermarsi anche sulla grande riforma del sistema previdenziale, il cantiere che lo ha occupato negli ultimi anni e che sarà sottoposto a votazione proprio in settembre. Dopo aver ricordato che la cultura del consenso fa parte delle tradizioni svizzere, il consigliere federale ha sottolineato l'importanza di garantire anche in futuro le rendite ai pensionati svizzeri. C'è un consenso sul fatto che una riforma delle pensioni è necessaria, perché l'equilibrio finanziario del sistema attuale è minacciato, ha affermato. 

Il ministro ha difeso il progetto, pur riconoscendo che implica dei compromessi. «La riforma che il Consiglio federale e il parlamento hanno messo a punto negli ultimi anni assicura e garantisce il livello delle rendite, consolida l'AVS e adatta ai bisogni attuali l'assicurazione sociale attualmente più importante per il paese», ha dichiarato. Argomenti che sembrano già aver convinto la Quinta Svizzera, il cui "Parlamento" ha deciso venerdì a Basilea di sostenere apertamente il progetto. 

Alain Berset ha inoltre ricordato l'importanza del ruolo di ambasciatori ricoperto dagli svizzeri all'estero. «Sono un arricchimento per la Svizzera e per il mondo. La Svizzera non perde nulla quando i suoi cittadini emigrano - al contrario!». 

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