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"Prima i nostri", allarme in Italia

Il tweet di Paolo Gentiloni tvsvizzera

Preoccupazione per i lavoratori italiani dopo il sì all’iniziativa ticinese

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 settembre 2016 - 20:39

Non si sono fatte attendere le reazioni oltre frontiera in merito al "sì" all'iniziativa cantonale "Prima i nostri". Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha voluto rassicurare gli oltre 60'000 frontalieri che ogni giorno si recano in Ticino a lavorare, affermando che "da domani la regione predisporrà adeguate contromisure per difendere i diritti dei nostri concittadini lavoratori". "Accettiamo l'esito del referendum – aggiunge – ma vigileremo perché ciò non si traduca in una lesione dei diritti dei nostri concittadini lombardi".

Il post di Roberto Maroni tvsvizzera

Il tweet di Lara Comi tvsvizzera

"Errare è umano, perseverare è diabolico - afferma invece Francesco Dotti, vicepresidente della Commissione per i rapporti con la Confederazione - Anche questo voto, come già accaduto il 9 febbraio 2014, non avrà applicazioni pratiche".

Chi auspica un intervento del Governo italiano per tornare al dialogo è Sydney Rampani, dell'Associazione Frontalieri Ticino: "Capisco le motivazioni di fondo (…) ma a questo punto l'accordo fiscale Italia-Svizzera non può andare in porto. Ora mi aspetto un intervento del nostro Governo".

Il tweet di Paolo Gentiloni tvsvizzera

RSI/NEWSLink esterno/ATS/ludoC

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