Navigation

È 'sì' solo se c'è il consenso esplicito

Oggi è considerato stupro solo se si agisce contro la volontà della vittima. La differenza parrebbe sottile, ma invece è sostanziale. Keystone / Georgios Kefalas

Alcune organizzazioni, collettivi e Ong hanno lanciato martedì l'appello a Bellinzona per chiedere che la legge svizzera riconosca e protegga il diritto secondo cui ogni rapporto sessuale sia fondato sul consenso reciproco, quindi dicendo "sì".

Questo contenuto è stato pubblicato il 31 maggio 2022 - 21:30
tvsvizzera.it/fra

La richiesta andrebbe a sconvolgere l'attuale paradigma previsto dal Consiglio federale, secondo il quale vale piuttosto il "no". Ciò vale a dire che è considerato stupro solo se si agisce contro la volontà della vittima. La differenza parrebbe sottile, ma invece è sostanziale. La vittima non è infatti spesso in grado di esprimere la propria contrarietà, sia per il timore di ulteriore violenza, sia perché si innesca uno stato di "freezing", una sorta di paralisi che renderebbe la pretesa di un "no" poco realistica.

La problematica che ne consegue è un profondo scoraggiamento per chi vorrebbe denunciare la violenza. Nel 2021 le denunce di stupro in Svizzera sono state 1'457 ma per le autorità i numeri sarebbero dalle 10 alle 12 volte superiori.

Contenuto esterno

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.