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UE, raggiunto un accordo sui migranti

I leader degli Stati membri dell'UE sono arrivati nella notte tra giovedì e venerdì a un accordo che di fatto inasprisce la politica migratoria, scongiurando così per il momento una nuova crisi, perlomeno all'interno dell'Unione. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 giugno 2018 - 13:14
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 29.06.2018)
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Nel testo approvatoLink esterno dopo nove ore di dibattito, i paesi membri si impegnano a rafforzare le frontiere esterne dell'Unione Europea e a studiare per permettere la rapida creazione di "piattaforme regionali di sbarco" fuori dall'UE per dissuadere dall'attraversamento del Mediterraneo. Marocco e Tunisia hanno già espresso la loro contrarietà alla costruzione di tali strutture.

Per le persone soccorse invece in acque europee, è proposta la creazione di "centri controllati" all'interno dei paesi membri. Sia in questi centri che nelle piattaforme di sbarco verrà effettuata una distinzione rapida tra "migranti irregolari" e "legittimi richiedenti l'asilo". Questi potranno essere poi distribuiti applicando "il principio di solidarietà" fra gli Stati dell'Unione, che accoglieranno i rifugiati "su base volontaria".  

Le discussioni durate 9 ore hanno scongiurato quello che sarebbe stato un pesante fallimento della politica europea. Ma i risultati non convincono tutti. Keystone


"L'Italia non è più sola"

Il premier italiano Giuseppe Conte, che aveva bloccato le dichiarazioni comuni su commercio internazionale e difesa affinché i leader si occupassero della questione migranti, si è detto soddisfatto venerdì mattina. "L'Italia non è più sola", ha detto. 

Il Governo italiano deciderà in un secondo momento se dotarsi o no dei centri d'accoglienza, ha aggiunto. 

Spostamenti interni da limitare

In una dichiarazione sulle conclusioni del vertice, i paesi membri si impegnano inoltre a "limitare gli spostamenti secondari di richiedenti l'asilo tra Stati membri, che rischiano di rimettere in questione la comune politica d'asilo". 


Questi spostamenti, effettuati dai migranti prima di ricevere una decisione sul loro specifico caso, sono il principale punto di tensione tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il partito suo alleato Csu, che ha detto di voler di respingere unilateralmente alla frontiera meridionale tutti i migranti già registrati, nel caso in cui una soluzione europea non fosse raggiunta. 

"Consenso generale" necessario per modifiche a Dublino

È stato inoltre annunciato che dovrà essere trovato un consenso generale per riformare l'accordo di Dublino, "sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà". 

inizialmente, il summit doveva proprio permettere di trovare un compromesso riguardo alle modifiche di questo accordo, ma le divergenze sono ancora troppo forti per permettere un cambiamento della legislazione che dà la responsabilità del trattamento di una domanda d'asilo al primo paese in cui un migrante arriva. 

Più sostegno finanziario

È stato poi previsto di aumentare i mezzi finanziari a disposizione dell'agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex e di rinforzare il sostegno alla guardia costiera libica. 

I 28, infine, hanno dato il via libera allo sblocco della seconda tranche di 3 miliardi di euro al fondo per l'aiuto ai rifugiati in Turchia e per alimentare i fondi dell'UE per l'Africa, il cui scopo è lottare contro le cause delle migrazioni. 

Perplessità

Sia l'Organizzazione internazionale per le migrazioniLink esterno, sia l'Alto Commissariato ONU per i rifugiatiLink esterno hanno espresso perplessità sull'accordo specialmente per quel che riguarda i centri di sbarco extra UE. 

Secondo loro dovrebbero essere creati esclusivamente in Europa, perché un'esternalizzazione del processo, ad esempio in Libia, non garantirebbe siti sicuri. 


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