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Travolta dallo scandalo, la direttrice della Posta se ne va

Susanne Ruoff, amministratrice delegata della Posta, ha rassegnato le dimissioni in seguito allo scandalo delle manipolazioni contabili presso la filiale AutoPostale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 giugno 2018 - 21:03
tvsvizzera/mar/ats con RSI (TG del 10.6.2018)
Susanne Ruoff era alla testa di quello che viene soprannominato il 'gigante giallo' dal settembre 2012. Keystone

Da mesi nella tormenta a causa della vicenda AutoPostale, Susanne Ruoff ha gettato la spugna con effetto immediato, stando a quanto si apprende in una nota diramata domenica.

La direttrice dell'azienda parastatale si assume la responsabilità generale di quanto avvenuto presso la filiale. Dopo aver ispezionato i rapporti investigativi, Ruoff – alla testa della Posta dal 2012 – ha dovuto ammettere la presenza di indizi della pratica illegale di rendicontazione di AutoPostale tra il 2007 e il 2015, precisa la nota.

La direttrice della Posta respinge tuttavia di essere stata a conoscenza delle attività illecite: "Come in ogni azienda, come CEO mi sono affidata a sistemi di controllo interni ed esterni", rileva Ruoff, citata nel comunicato.

Con le dimissioni e la sua assunzione di responsabilità generale, Ruoff si augura che la Posta potrà ora "portare avanti la necessaria trasformazione senza restrizioni".

Le prime considerazioni del corrispondente della RSI a Berna:

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La reazione della Posta

Immediata la presa di posizione del gigante giallo, che indica in una nota giunta in serata di aver preso atto delle dimissioni di Ruoff, precisando anche che l'indagine in merito allo scandalo AutoPostale è conclusa.

"Il consiglio di amministrazione ha preso la sue decisioni e le comunicherà lunedì rendendo allo stesso tempo pubblicamente accessibili i rapporti", scrive la Posta.

Forse oltre 100 milioni di franchi

La vicenda AutoPostale è venuta alla luce lo scorso febbraio. L'azienda ha percepito illecitamente 78,3 milioni di franchi di sovvenzioni federali e cantonali tra il 2007 e il 2015, stando a un rapporto dell'Ufficio federale dei trasporti che ha rivelato le irregolarità.

La somma potrebbe superare i 100 milioni quando tutte le questioni saranno delucidate. In seguito allo scandalo, sotto i riflettori è finita anche la direttrice della Posta, Susanne Ruoff.

L'Ufficio federale di polizia (fedpol) è stato incaricato di svolgere una procedura penale amministrativa contro la Posta, in relazione alle irregolarità.

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