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Seni in silicone, la colpa è solo dei produttori

Non ha commesso nessuna negligenza la società che controllava le protesi francesi PIP, quelle che contenevano silicone industriale

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 luglio 2015 - 12:47

Aveva scatenato il panico in tutto il mondo lo scandalo delle protesi mammarie PIP, vendute in 35 paesi a centinaia di migliaia di donne. Per la giustizia francese, responsabili della truffa, sono solo i vertici dell'azienda francese che riempivano le protesi di silicone scadente, scagionata, invece in secondo grado la società incaricata di certificare cosa ci fosse all'interno, la tedesca Tüv Rheinland.

Per i giudici di aix-en provence la compagnia ha svolto correttamente il suo ruolo di controllo e vigilanza e anzi è stata a sua volta ingannata dai dipendenti della compagnia di protesi low cost, che imbrogliavano gli stessi controllori rimuovendo tracce e prove che riconducevano all'utilizzo di silicone industriale.

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