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Il ritorno dell’ecstasy

Aumentano in Europa produzione e consumo di pasticche contenenti MDMA. E sono sempre più potenti e alla portata di tutti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 aprile 2018 - 21:16
Ludovico Camposampiero, RSI News
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“Certo che gira in Svizzera, soprattutto dove ci sono grosse feste. Ma non la trovi sempre, tanti però se la portano da casa”. Marco non ci pensa due volta prima di risponderci. Anche lui ha già consumato l’ecstasy, le pasticche che contengono metilenediossimetanfetamina, sostanza psicoattiva nota con il nome di MDMA. Marco (il vero nome è noto alla redazione) ci confida che di tanto in tanto gli capita di ripetere l’esperienza. Parole che corroborano il monito degli addetti ai lavori: la droga della festa è tornata di moda.

Non solo rave

Produzione e consumo di MDMA sono aumentati in tutta Europa, confermano i dati dell’EMCDDA, l’osservatorio europeo sulle droghe, e del suo corrispettivo svizzero, il monitoraggio svizzero delle dipendenze. Il fenomeno tuttavia non è più circoscritto alla scena dei rave, dove l’ecstasy era molto diffusa tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, ma si inserisce in una più generale voglia di fare festa, garantita dalle esperienze di comunione emotiva vissute da chi consuma questa sostanza e dalle sue proprietà stimolanti.

Lo sa bene Guido De Angeli, responsabile del sito danno.ch, il servizio per la riduzione del danno di Radix Svizzera italiana. Su questo portale sono presenti le allerte lanciate a livello nazionale, concernenti le droghe sintetiche diffuse in Svizzera e che presentano un’altissima concentrazione di principio psicoattivo. Circa duecento quelle emanate sull’arco di due anni. La stragrande maggioranza riguardano appunto pasticche di MDMA. Sulle pagine di danno.ch se ne vedono di mille colori, dalle forme più originali, come per esempio le bombe a mano: “cale”, come vengono chiamate per strada, dalla forma di una granata il cui contenuto è altrettanto esplosivo.

Ombre sulla filiera

Chi sono i produttori? Le informazioni sulla filiera dell’MDMA sono ridotte. Nell’ambiente si dice che un drappello studenti universitari ferrati in chimica producano alcune delle pasticche in circolazione. La maggior parte è tuttavia appannaggio delle organizzazioni criminali, che le confezionano soprattutto in Olanda e Belgio.

“La produzione avviene in condizioni estremamente precarie”, racconta il dottor Alessandro Ceschi, direttore dell’Istituto di scienze farmacologiche dell’EOC, un osservatorio privilegiato, riconosciuto in tutta Svizzera ed integrato nella rete europea di monitoraggio del consumo di stupefacenti. “Nell’industria farmaceutica si seguono rigide prescrizioni di sicurezza, qui invece ci sono spesso problemi di sintesi: concentrazioni e composizioni che variano da una partita all’altra e presenza di adulteranti che rendono ancor più pericoloso il consumo di queste droghe”.

Alcune delle pasticche oggetto di allerta: la diversificazione di forme e colori e il richiamo a marchi conosciuti è un modo con il quale i produttori fanno marketing dello stupefacente. danno.ch/RSI

La riduzione del danno 

Gli esperti sono concordi: l’ecstasy in circolazione è sempre più potente e la maggior parte delle pasticche vendute per strada o sul darkweb superano la soglia di guardia dei 120 mg di MDMA.

È qui che entra in gioco la riduzione del danno che, insieme a terapia, prevenzione e repressione, è uno dei quattro pilastri della politica svizzera in materia di droghe. Rispetto al consumo di ecstasy, un servizio che si è rivelato efficace per ridurre i rischi è quello del drug cheking. Diffuso in molte città svizzere, ma non in Ticino, permette ai consumatori di fare analizzare gratuitamente e anonimamente le droghe che intendo assumere per sapere cosa contengono e quanto principio attivo concentrano.

“Pasticche e cristalli – spiega De Angeli – hanno una composizione incerta e i consumatori non hanno gli strumenti per valutarla e stabilire un dosaggio. È proprio il sovradosaggio di MDMA che può provocare fenomeni di disidratazione ed aumento della temperatura corporea molto rischiosi per la salute: adeguando il dosaggio, questo rischio è ridotto”.

+L'articolo originale su RSI NewsLink esterno

+danno.chLink esterno


L'analisi delle acque reflue

All'inizio dell'anno, l'Osservatorio europeo sulle droghe e tossicomanie ha pubblicato i dati sulle analisi delle acque reflue nelle città europee. Dai dati raccolti emerge l'aumento dei consumi di ecstasy (pasticche di MDMA) in tutto il Vecchio Continente, con le città svizzere che si posizionano nella parte alta di questa classifica. La sensazione degli esperti è che i consumi siano sì aumentati, ma la maggior concentrazione di MDMA nelle acque di scarico è anche conseguenza del fatto che le pasticche in circolazione, come detto, sono sempre più potenti (più pure), e contengono quindi una percentuale più alta di sostanza psicoattiva. Di seguito i risultati dell'analisi delle acque reflue per quanto riguarda la presenza di MDMA.

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