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Perché Armani merita di diventare senatore a vita

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 novembre 2014 - 20:14

Sì, lo so.

I problemi degli italiani sono altri.

E, ora, il presidente della Repubblica ha, appunto, ben altro per la testa.

Lo so.

Ma credo che sarebbe bellissimo se Giorgio NapolitanoLink esterno, prima di lasciare il QuirinaleLink esterno, compisse un gesto perfettamente in linea con la sua eleganza personale e istituzionale.

Un gesto che renderebbe onore a un uomo e, nello stesso tempo, a un intero comparto industriale.

Un gesto che avrebbe, oltretutto, risonanza mondiale, perché planetaria è la fama dell'uomo che ne sarebbe destinatario.

Okay, arrivo al dunque.

Sono qui a proporre la nomina di Giorgio ArmaniLink esterno a senatore a vita.

Sì, lo so.

Lo so che, questione di mesi (forse…), il Senato cambieràLink esterno e cambierano anche i criteri relativi ai senatori a vita.

Ma questo è il domani.

L'oggi è oggi.

E oggi la nomina di Armani si può fare.

Meglio, si deve fare.

Perché se c'è un italiano che merita il laticlavioLink esterno è lui, (l'altro) re Giorgio.

Ha dato lustro al suo Paese nei cinque continenti.

Ha innalzato ovunque la bandiera del made in Italy, facendo da propulsore per una lunga filiera di imprenditori.

Ha gestito a cavallo di due secoli, con intelligenza e classe, un brandLink esterno che è la quintessenza dello stile italiano nel mondo.

Ha creato lavoro, ricchezza, felicità senza mai inciampare in uno scandalo, una lite, un incidente.

Ha gestito la sua vita e la sua azienda con eleganza, misura, competenza.

Ne ha fatto un simbolo di quell'impalpabile quid per cui, dall'Africa alla Cina, dall'America all'Australia, passando per l'Europa, tutti vanno pazzi per tutto ciò che è italiano.

Armani, in sintesi, racchiude e simboleggia in sé il meglio della Penisola.

E anche tutto quello che molti dei suoi connazionali non hanno: discrezione, rigore, serietà.

E', appunto, un arcitaliano, nel senso più alto e nobile che si possa immaginare.

E, a 80 anni, sorretto da un fisico curatissimo e incredibilmente giovanile, continua a lavorare con lo stesso entusiasmo che metteva da ragazzo nell'allestire le vetrine de la RinascenteLink esterno.

Chi oserebbe contestare re Giorgio (Napolitano) se nominasse l'altro (re) Giorgio senatore a vita?

Nessuno.

Perché, in un Paese dove tutti corrono affannosamente da un carro del vincitore all'altro (vero Silvio? vero Matteo?), nessuno, appunto, saprebbe collocare politicamente Armani: è di destra, sinistra o centro?

Mistero.

Armani, insomma, è Armani.

Punto e basta.

Ma chiamarlo "senatore Armani" sarebbe davvero bellissimo.

massimo.donelli@usi.ch

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