La doppia vita di Gucci
Gucci lascia la Svizzera italiana, almeno in parte. La notizia è di qualche mese fa: il gruppo Kering (cui la prestigiosa griffe appartiene) ha annunciato il trasferimento di 150 posti di lavoro verso l'Italia. Cosa c'è dietro? E cosa significa per il Canton Ticino?
La decisione è legata principalmente all'offensiva che Francia e Italia hanno lanciato nei confronti del gruppo. Roma e Parigi hanno dichiarato guerra ai vantaggi fiscali di cui l'azienda gode stando in Svizzera. E sembrano esserci riuscite.
Il settimanale della RSI FalòLink esterno ha deciso di approfondire come è stata concepita e messa in opera la strategia che ha portato la grande casa di moda nella Svizzera italiana.
Ne esce un'architettura finanziaria spregiudicata, che ha permesso guadagni miliardari.
Una strategia che sembra ora arrivata al capolinea. Questo naturalmente significa minori entrate, consistenti, per l'erario ticinese, e ci si chiede se altri gruppi del settore moda potrebbero essere indotti a lasciare il Sud delle Alpi.
Ospite in studio, per commentare il servizio, il direttore della Divisione dell'economia del Cantone Ticino Stefano Rizzi. La risposta della Divisione cantonale delle contribuzioni è invece disponibile sulla pagina web di FalòLink esterno.
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