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Mario, il Regno Unito e l’Italia

tvsvizzera

Hypercorsivo di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 settembre 2015 - 10:08

Meglio chiarirlo subito: questo hypercorsivo parla di Mario BalotelliLink esterno, ma non si occupa di calcio. Il calcio fa solo da sfondo a una vicenda umana e professionale che ha messo a nudo, implacabilmente, i limiti di una nazione, l'Italia, e la grandezza di un'altra nazione, il Regno Unito.

Paroloni?

Se vi va di proseguire, scoprirete che non si tratta di paroloni, anzi…

Breve riassunto, per cominciare.

Genio (calcistico) e sregolatezza (esistenziale), Balotelli fa parte della Nazionale che gioca al peggio i Mondiali del Brasile.Link esterno Al ritorno da quella imbarazzante esperienza, giusto un anno fa (il 22 agosto, per la precisione), colpo di scenaLink esterno: il MilanLink esterno lo cede al LiverpoolLink esterno per 20 milioni di euro e lui si assicura un contratto quadriennale da 24 milioni di euro.

Tutti contenti?

Sì, tutti contenti.

Quelli del Milan per essersi sbarazzati di un problema.

Quelli del Liverpool convinti di aver acquistato un top playerLink esterno.

E Mario, ricoperto d'oro dopo essere stato ricoperto di insulti per la figuraccia mondialeLink esterno.

Mentre ancora in Italia si fregano le mani, lassù, nel cuore industriale della vecchia Inghilterra cominciano a strapparsi i capelli: in campo Balotelli è un disastroLink esterno, fuori dal campo crea solo problemiLink esterno.

Così, in tempi record, finisce in tribuna, a guardare gli altri che giocano.

E quest'estate, quando il Liverpool parte per una tournée in Estremo Oriente, lui non c'èLink esterno: lo lasciano a MelwoodLink esterno, il centro di allenamento che si trova nella periferia di West DerbyLink esterno.

In castigo, insomma. Con un anno e più di ritardo rispetto alla sculacciata mediaticaLink esterno che invocammo proprio qui a Radio MonteceneriLink esterno, chiedendo a Cesare PrandelliLink esterno, commissario tecnico della Nazionale italiana, di non portarlo ai Mondiali dopo l'ennesimo fattaccioLink esterno di cui il cosiddetto Supermario si era reso protagonista.

Fummo inascoltati, naturalmente.

Perché in Italia, dal 6 politicoLink esterno in poi, non si boccia più nessuno.

Non si punisce mai nessuno.

Non esiste sanzione sociale.

Ti dimetti da ministro per uno scandaloLink esterno?

Diventi capogruppo alla Camera dei deputatiLink esterno (vero Maurizio LupiLink esterno?).

Sei il peggior sindaco nella storia millenaria di RomaLink esterno?

Mica finisci a casa: ti "affiancano" il prefettoLink esterno (vero Ignazio MarinoLink esterno?).

Sei stato licenziato perché hai fatto fiasco come allenatoreLink esterno?

Subito pronto un bell'ingaggio in tv come commentatore di calcioLink esterno (vero Andrea StramaccioniLink esterno?).

In Italia.

Ma nel Regno Unito no.

Là chi sbaglia paga.

Là se cadi esci di scena.

Là quando infrangi la legge vai in galera.

Per esempio, nasce un problema con gli hooligansLink esterno?

Lo risolvono: stadi sicuri, pene durissime per chi infrange le regole, nessun sconto di penaLink esterno.

Là.

In Italia, no.

In Italia, tra DaspoLink esterno e tessera del tifosoLink esterno, per un Genny ‘a carognaLink esterno che finisce maleLink esterno ci sono migliaia di delinquenti che vivono indisturbati il tifo come un'attività violenta, da praticare con coltelli e sbarre d'acciaio dentro e fuori stadi orrendi e insicuri.

Là Balotelli finisce nell'angolo dei cattivi.

In Italia torna bel bello come se nulla fosse successo (o quasi).

Da pochi giorni, infatti, è nuovamente un giocatore del MilanLink esterno, che conta di centrare un obiettivo fin qui fallito da tutti: fargli mettere la testa a posto.

Che cosa è cambiato in dodici mesi per poter pensare che la mission impossible divenga realtà?

L'allenatore.

Sulla panchina dei rossoneri, ora, c'è Sinisa MihajlovicLink esterno.

Ha carattere da vendere.

E' grande, grosso e intelligente.

Parla chiaro e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Soprattutto, non è italiano.

E' serbo.

Orgogliosamente serbo.

E i serbi tutto sono meno che mollacchioni…

Mario lo sa, Sinisa sembra dipinto per fare il miracolo.

E magari lo farà.

Anche perché se il ragazzo non ne ha più imbroccata una, a questo punto (come è capitato di dire in un altro hypercorsivoLink esterno) può solo risorgere.

Almeno, noi glielo auguriamo.

Con tutto il cuore.

Segui @massimodonelliLink esterno

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