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L’ergastolo chirurgico delle belle-per-sempre

Reuters

Hypercorsivo di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 novembre 2015 - 09:43

Sono grottesche.

Anzi, fanno proprio pena.

Quelle tette…

Quelle labbra…

Quei visi così tirati che nemmeno un neonato…

E gli occhi?

Gli occhi divenuti, improvvisamente, a mandorla?

Oppure spalancati come per paura?

O, ancora, uno sì e l'altro no?

Eccole.

Avanzano – per strada, sui treni, sugli aerei, in tv – le aspiranti giovinbelle per sempre.

Signore stupende che non vogliono piegarsi all'orologio biologico e si procurano danni anche molto gravi (guardate questo servizioLink esterno di ReportLink esterno: agghiacciante).

Donne graziose che vogliono diventare perfette e, naturalmente, non ci riescono.

Donne normali che lo fanno perché lo fanno le altre, con analoghi, improbabili risultati.

Più tette, meno naso, zigomi inauditi, bocca a canotto spalmata di rossetto tanto così…

E via esagerando.

Vanno sotto i ferri a 40, 50, 60, 70 anni.

Ma, ahimè, ora la mano del bisturi la vedi anche su visi e corpi di 20 e 30 anni.

Chirurgia estetica, si chiama così.

Ma, non è una specialità medica (lo è, semmai, la chirurgia plastica): è una moda, fuori da ogni serio controllo sanitario.

Una moda che rende tutte sorelle, tutte simili, tutte tendenza transLink esterno.

Donne che per essere più donne, più sexy, più vere del vero, chiedono al bisturi le stesse cose indispensabili per i maschi che si vendono sulle strade come femmineLink esterno.

E non distingui le une dagli altri, tragicamente.

Vagonate di siliconeLink esterno, acido ialuronicoLink esterno, botulinoLink esterno.

Un calvario di tagli, ferite, punti, iniezioni che è costellato di euro, tanti euro, migliaia di euro…

Per avere che cosa?

Un ergastolo chirurgico.

E sì, perché le protesi vanno periodicamente cambiate, come gli pneumatici dell'auto.

Le labbra, nel tempo, si deformano orribilmente.

La pelle attorno agli occhi si ribella prima o poi al bisturi.

E il bisturi la deve nuovamente domare.

Quando è cominciata questa follia?

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Parole entrate nelle chiacchiere fra ragazze e fra signore, fra madri e figlie che vanno su GoogleLink esterno in cerca di informazioni, immagini, indirizzi, prezzi per un illusorio elisirLink esterno di eterna giovinbellezza.

E ne parlano come si parla di una borsa, un paio di stivali, uno spolverinoLink esterno.

Sì, perché la pelle, la carne, i capelli si fanno accessorio, complemento del vestire.

Che è sempre più un travestire, una carnevalata patetica di stampo fellinianoLink esterno.

Volete i numeri?

Eccoli: 956.483 interventi di chirurgia plastica e medicina (cosiddetta) estetica in Italia nell'anno 2013Link esterno (l'ultimo per cui si dispone di un dato statistico), con un aumento del 3,5% sul 2012.

Intervento più richiesto: liposuzione, ovvero via la ciccia.

Al secondo posto: mastoplastica additiva, ovvero un seno grande così.

Al terzo: blefaroplastica, ossia occhi più…giovani.

Sul fronte, complementare, della medicina (cosiddetta) estetica la classifica è questa: primo acido ialuronico, seconda tossina botulinica, terza idrossiapatite di calcioLink esterno.

Tutta merce antiruga.

Paziente tipo: 35-50 anni (sono il 42% del totale), la stragrande maggioranza donne.Link esternolinkLink esterno

Fra loro, 16 su 100 tornano a farsi operare perché la prima volta non è andata bene, capito?Link esternolinkLink esterno

Nel mondo, così, l'Italia, anno 2014, è al quindicesimo posto per numero di operazioni.Link esterno

Ma in testa ci sono Paesi ben più popolosi quali (nell'ordine) Stati Uniti, Brasile, Cina, Giappone, India, Corea del Sud, Russia, Messico, Turchia, Germania, Colombia (meno abitanti, però lunga tradizione di chirurgia plastica: basti pensare alla popolarissima serie tv Sin tetas no hay ParaisoLink esterno), Francia, Spagna e Regno Unito.

E in Italia ciò che colpisce è la trasversalità (sociale, anagrafica) del fenomeno, certificata dalle testimonial (volontarie e involontarie) che compaiono sui rotocalchi o in tv: Veronica LarioLink esterno, ex moglieLink esterno di Silvio BerlusconiLink esterno; Alba PariettiLink esterno, opinionista a 360 gradiLink esterno; Nina MoricLink esterno, modellaLink esterno, già sposa a Fabrizio CoronaLink esterno; Marina BerlusconiLink esterno, top managerLink esterno; Raffaella FicoLink esterno, concorrenteLink esterno del Grande fratello 8Link esterno e madre di Pia Balotelli, figlia di MarioLink esterno; Ornella VanoniLink esterno, cantanteLink esterno; Natalia AspesiLink esterno, inviata di puntaLink esterno de la RepubblicaLink esterno;

Contenuto esterno

, doppiatrice, scrittrice, registaLink esterno; Donatella VersaceLink esterno, stilistaLink esterno; Belen RodriguezLink esterno, show-girlLink esterno; Daniela SantanchèLink esterno, parlamentareLink esterno, Maria Elide PunturieriLink esterno, scrittrice, già moglieLink esterno del duca Alessandro Lante della RovereLink esterno e ora di Carlo Ripa di MeanaLink esterno.

Migliaia e migliaia di donne e ragazze hanno deciso di imitarle.

Basterebbe ricordare che la Fico (trasformata dal chirurgo in… sorella gemella di Belen) è entrata nel reality bellissima-come-mamma-l'ha-fatta.

Oggi, invece, ai provini del Grande Fratello si presentano stuoli di giovanissime con una improbabile quarta misura di seno su corpo scheletrico.

E labbra enormi che scappano da tutte le parti.

Per non parlare, poi, dei nasini alla Michael JacksonLink esterno

Ora, vi immaginate la scena fra venti, trent'anni?

Ossia quando milioni di volti e corpi strapazzati dal bisturi verranno inesorabilmente piegati dal tempo ed esposti per strada?

Sarà, esteticamente, una sorta di HalloweenLink esterno quotidiana, un tragico carnevale che dura 365 giorni.

E l'eterna giovinbellezza si trasformerà, così, in una patetica, imbarazzante vecchiaia.

Segui @massimodonelliLink esterno

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