A Lugano si riflette su Mediterraneo e Medio Oriente
Trovare insieme nuove vie per favorire il cambiamento e lo sviluppo nei paesi del Medio Oriente e del Mediterraneo. È quel che cercheranno di fare 150 giovani riuniti da giovedì per un summit a Lugano.
Non sono solo studenti, i giovani che in questi giorni popolano l'area dell'Università della Svizzera italianaLink esterno, per il primo MEM Summer SummitLink esterno.
Vengono dal Vicino/Medio Oriente e dall'Europa meridionale, e non è strano che si trovino qui, in un Paese affacciato sul Mediterraneo e per tradizione sede di negoziati, colloqui, forum.
Acqua, democrazia e altro
I partecipanti discuteranno di temi quali il controllo delle fonti idriche, il bisogno di infrastrutture, il ruolo della società civile. Questioni interne che hanno ripercussioni al di fuori dei confini nazionali, perché generano ad esempio migrazione.
Per otto giorni, i giovani si confronteranno con esponenti del mondo accademico, economico e culturale. Sabato 25 e domenica 26 agosto, il MEM Summer Summit si aprirà al pubblico con un ForumLink esterno al Palazzo dei Congressi.
Nel servizioLink esterno del Quotidiano della Radiotelevisione svizzeraLink esterno [video sopra], le voci di Gilles Kepel, direttore della MEM Freethinking Platform, e di Boas ErezLink esterno, rettore dell'Università della Svizzera italiana.
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