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Ungheria, spina al fianco dell'Unione europea

La Commissione europea porterà avanti delle procedure di infrazione nei confronti dell'Ungheria. Lo rende noto l'esecutivo europeo che esprime "preoccupazione per la situazione complessiva del Paese". Il collegio dei commissari ha discusso tra le varie cose dei problemi legali nel campo dell'asilo ai migranti, della nuova legge sull'istruzione superiore e della bozza di legge sul finanziamento alle Ong.

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 aprile 2017 - 08:34
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Gli ultimi sviluppi nel Paese, si legge nel bollettino quotidiano della Commissione, "hanno suscitato preoccupazioni circa la compatibilità con la legge europea e i valori comuni su cui si basa l'Ue", elencati nell'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea. 

La commissione ha annunciato anche una "completa valutazione legale" della legge sull'educazione superiore e uno stretto monitoraggio del processo legislativo sulle norme per le Ong. 

In giornata arriverà anche una risposta all'iniziativa del questionario "Stop Brussels" inviato dal governo ai cittadini ungheresi. Il collegio ha stabilito infine di avviare "un dialogo politico" con le autorità ungheresi, gli altri Stati membri e il Parlamento europeo.

Orban vs Soros

Nei giorni scorsi il presidente ungherese, Janos Ader, ha firmato la controversa legge che costringerà l'università Ceu - fondata dal miliardario filantropo americano George Soros a Budapest - a chiudere i battenti o a traslocare.

Secondo il capo dello Stato - riferiscono i media locali - la legge, che pone nuove regole per le università straniere in Ungheria, è in linea con la Costituzione e non interferisce con le libertà accademiche. Ader ha poi chiesto "immediatamente" al governo di Viktor Orban di iniziare un dialogo con le istituzioni coinvolte per garantire che vengano rispettate le nuove regole.

In precedenza migliaia di persone erano scese in piazza a Budapest per partecipare alla marcia di protesta contro la legge, chiedendo al capo dello Stato di non promulgarla. Secondo i manifestanti la legge va contro la libertà degli atenei, il liberalismo e l'idea della società aperta, promossa da Soros (di origini ungheresi e "nemico" di Orban..) nella regione, in contrasto con le politiche del premier Orban bollate dall'opposizione come "illiberali".



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