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Lanciata la campagna contro la legge Covid

Per i sostenitori, il referendum non combatte gli aiuti all'economia, ma il regime di diritto di necessità imposto dal governo federale. Keystone / Peter Schneider

Lanciata giovedì dall'Associazione Amici della Costituzione la campagna contro la legge Covid-19. L'oggetto, sottoposto al giudizio popolare il prossimo 13 giugno, minaccerebbe secondo l'organizzazione lo stato di diritto.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 aprile 2021 - 20:51

Senza mascherina, senza distanze. Così si è presentato il comitato contro la legge covid per convincere i media e la popolazione che la gestione della pandemia è contraria alla costituzione e da troppi poteri al Consiglio federale.

Da soli gli Amici della Costituzione, che contano circa 7'000 membri, sono riusciti a raccogliere 90'000 firme (ne bastavano 50'000) per combattere la Legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all'epidemia di Covid-19 (Legge Covid-19Link esterno).

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Nel corso di una conferenza stampa trasmessa online, il comitato referendario ha manifestato il proprio malumore nei confronti della Legge Covid-19, dichiarata urgente dal parlamento e in vigore dalla fine di settembre del 2020 fino al 31 dicembre di quest'anno.

Gli amici della Costituzione vogliono impedire che i poteri speciali conferiti al Consiglio federale siano legittimati retroattivamente. Inoltre un no nelle urne costituirebbe un segnale affinché una tale norma non sia elaborata in futuro in occasione di altre pandemie. 

Per gli Amici della Costituzione la legge non è necessaria. Per il Consiglio federale, che ha lanciato la sua campagna lunedì, invece lo è per sostenere finanziariamente oltre un milione di persone e più di 100'000 imprese colpite dalla crisi. 

Legge liberticida

La legge è liberticida e fonte di disparità di trattamento, ha dal canto suo affermato Nicolas A. Rimoldi, presidente del movimento giovanile Mass Voll (la misura è colma), facendo riferimento alle discriminazioni di persone non vaccinate e alla sorveglianza tramite il tracciamento dei contatti delle persone infette.

Tutta una serie di articoli della Costituzione sono stati violati dalle misure di lotta contro il coronavirus e "democrazia diretta e federalismo sono finiti in terapia intensiva", ha deplorato.

Per Josef Ender, portavoce dell'Alleanza d'azione dei cantoni primitivi, ossia Uri, Svitto, Nidvaldo e Obvaldo, la legge ha comportato più svantaggi che vantaggi. "Perché tre quarti dei ristoranti hanno problemi?", ha chiesto provocatoriamente, assicurando comunque che il referendum non combatte gli aiuti all'economia, ma il regime di diritto di necessità. La miglior cosa che le autorità possano fare è interrompere il semiconfinamento e levare tutte le misure. Ci sono alternative, ha affermato.

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La legge assicura gli aiuti

L'eventuale bocciatura della legge Covid "metterebbe a rischio molti posti di lavoro e gli aiuti della Confederazione di cui più di 100'000 imprese e oltre un milione di persone hanno avuto e hanno tuttora assoluto bisogno". A sottolinearlo sono, tramite un comunicato, il Consiglio federale e il Parlamento che raccomandano di approvare il testo in votazione il prossimo 13 giugno.

La legge messa in vigore lo scorso settembre, subito dopo il suo passaggio davanti alle Camere federali, consente di continuare a versare le indennità per lavoro ridotto, le indennità di perdita di guadagno per il coronavirus, gli aiuti ai casi di rigore per ristoranti, alberghi, imprese che organizzano eventi o agenzie di viaggi e gli aiuti a cultura, sport e media che dovrebbero ammontare complessivamente a circa 35 miliardi di franchi.

La legge è limitata nel tempo (la maggior parte delle disposizioni scade alla fine del 2021) se sarà respinta decadrà già dal prossimo settembre. Non vi sarebbe quindi più la base legale per il sostegno finanziario. Il Consiglio federale potrebbe invece continuare a combattere la diffusione della pandemia con provvedimenti fondati sulla legge sulle epidemie, per esempio chiudendo negozi e ristoranti o vietando manifestazioni.


tvsvizzera.it/fra con RSi


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