Una festa nazionale è sufficiente
La Confederazione avrà anche in futuro una sola festa nazionale. Il 12 settembre, giorno dell'entrata in vigore della Costituzione federale del 1848, non sarà un giorno festivo a celebrazione della democrazia come chiedeva una mozione del Nazionale. Oggi gli Stati non hanno dato seguito a questo desiderio, affossando definitivamente l'atto parlamentare.
Con l'introduzione di questo nuovo giorno festivo, il bernese di centro Heinz Siegenthaler voleva ricordare le conquiste introdotte il 12 settembre di 175 anni fa: lo Stato di diritto, la separazione dei poteri e il federalismo. L'entrata in vigore della prima Costituzione federale ha rappresentato un evento unico, stando a Siegenthaler.
Per l’indipendente sciaffusano Thomas Minder la richiesta è "interessante", ma non necessaria. A suo dire, la rinuncia a un secondo giorno festivo, dopo il 1. di agosto, non sminuisce in alcun modo l'importanza degli eventi del 1848 per la costruzione della Svizzera. Le attività legate al 175° anniversario della Costituzione hanno suscitato grande interesse fra la popolazione. Attività di questo tipo possono essere istituzionalizzate, secondo il "senatore" sciaffusano.
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Secondo il socialista bernese Hans Stöckli il 12 settembre non sembra suscitare enorme interesse, mentre a detta di Philippe Bauer (liberale di Neuchâtel) la coesione nazionale si è costruita attorno al 1° agosto: a suo parere, un nuovo giorno festivo altererebbe questo particolare equilibrio.
"Il 1° agosto è radicato nella popolazione e rappresenta un giorno simbolico di fondazione", ha affermato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. "Scopo originario di quella data era quello di riconciliare i perdenti della guerra del Sonderbund ostili alla Costituzione", ha aggiunto.
Oltre a ciò, un 12 settembre festivo obbligherebbe le aziende a chiudere, ha aggiunto Minder. La perdita di fatturato sarebbe di 600 milioni di franchi, ha precisato Baume-Schneider.
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