Un lavoratore su due presto sostituito da macchine
La prospettiva emerge da uno studio sull'uso dell'automazione nelle aziende, spinte dalla necessità di ridurre i costi; a rischio anche i qualificati
In futuro, un lavoratore su due potrebbe essere sostituito dalle macchine. È la conclusione di uno studio condotto dalla società di consulenza Deloitte, che rileva come la necessità di molte aziende di ridurre i costi stia dando una nuova spinta all'automazione. A rischio sarebbero sempre più anche i lavoratori qualificati.
Esempio eloquente sono le banche, dove già in pochi anni la tecnologia (bancomat, e-banking) ha reso in buona parte superfluo il lavoro allo sportello. Ora gli istituti starebbero mirando alla pianificazione finanziaria su base informatica, e in futuro gli algoritmi potrebbero sostituire pure la consulenza.
Tornando al presente, basta pensare ai supermercati: dilagano le casse 'self' e le cassiere sono ormai una specie in via d'estinzione.
"In passato, la tecnologia ha distrutto posti di lavoro creandone altri, ma adesso siamo ad una svolta", osserva Erik Brynjolfsson del Massachussetts Institute of Technology, "la tecnologia sembra sostituirsi al lavoro umano senza creare nuovo lavoro in altri ambiti".
Le tendenze sono due: esportare il lavoro dove costa meno e robotizzarlo. Gli analisti di Deloitte ritengono che in Svizzera un posto di lavoro su due potrebbe essere sostituito. Una buona formazione non basterebbe ormai più.
"La situazione esterna esige risposte immediate", dice Markus Koch di Deloitte Svizzera, "Per i lavoratori manca il tempo per riqualificarsi e i datori di lavoro hanno difficoltà a trovare le competenze richieste da questa trasformazione".
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