Stewi chiude i battenti
Lo stendibiancheria a ombrello di Stewi è un oggetto di culto in Svizzera. È talmente conosciuto che “Stewi” è diventata una parola di uso comune per indicare qualsiasi stendibiancheria. Dopo 77 anni, però, a fine settembre Stewi cesserà la produzione e alla fine dell'anno chiuderà.
È un po’ come perdere una parte della Svizzera che fu. Nonostante siano stati intrapresi numerosi sforzi per trasferire Stewi nella sua forma attuale in nuove mani, tutti i tentativi sono falliti. Inoltre, la sede centrale dell'impresa avrebbe dovuto comunque lasciare il posto a un nuovo edificio. Ora, "per motivi di salute e di età", i proprietari non si ritengono più in grado di spostare l'azienda in un nuovo sito.
L'ex azienda familiare che ha conosciuto un successo incredibile fino a pochi decenni fa, era stata venduta ai due nuovi proprietari Lorenz Fäh e Stephan Ebnöther nel 2017. I due specialisti di marketing avevano intenzione di riportare la ditta di lunga tradizione ai suoi vecchi splendori.
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Le buone intenzioni si sono però scontrate con la pressione sui prezzi e le conseguenze della pandemia, che hanno influenzato in modo significativo sulla decisione di chiudere l'attività.
C'è però ancora un barlume di speranza per il prodotto culto dell'impresa, lo "stendibiancheria a ombrello": Stewi è attualmente in trattative con potenziali acquirenti interessati a rilevare elementi dell'azienda e a mantenere in vita il noto marchio.
Fino alla fine del 2023 Stewi continuerà a servire la propria clientela attraverso i soliti canali di vendita e direttamente presso la sede centrale di Winterthur. Una vendita finale degli arredi e delle scorte rimanenti è prevista in autunno, dopo la cessazione della produzione.
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