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L'agricoltura nell'era del digitale

L'agricoltura è ancora in mano ai contadini e al loro lavoro quotidiano. Questa attività però può essere resa maggiormente efficace grazie alla tecnologia. In questo caso grazie a una piattaforma tecnologica messa a punto dalla startup ticinese xFarm che recentemente ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro per sviluppare ulteriormente lo strumento digitale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 dicembre 2019 - 09:20
tvsvizzera.it/fra con RSI
Il software della xFarm su un tablet: in questo caso rileva il "calore" dei terreni agricoli monitorati. tvsvizzera

Un finanziamento da tre milioni di euro: è quanto ricevuto dalla ticinese xFarm Link esternoda parte di un fondo di investimento specializzato in società innovative con sede a Milano: la United Venture SGRLink esterno. È una delle somme più importanti di sempre per una giovane azienda ticinese, che vede così premiato il suo lavoro per un’agricoltura più efficiente.

La startup che lavora nell'ambito dell'agricoltura e della tecnologia è stata fondata da Matteo Vanotti nel 2018, un ingegnere figlio di agricoltori. Proprio in ambito famigliare ha capito quanto sia complesso gestire un'azienda agricola e quante informazioni devono essere trattate e immagazzinate, la maggior parte delle volte tutte informazioni disponibili solo su carta.

Vanotti ha pensato dunque di sviluppare un software molto semplice dove immettere tutti i dati in forma digitale, renderli fruibili agli agricoltori e soprattutto potere analizzare questi dati per migliorare l'attività dell'agricoltore. E questo grazie a una serie di sonde e altri strumenti posati sul terreno. Si tratta di una piattaforma online che è diventata anche una app per telefonino o tablet.

Attualmente circa 3'000 aziende sparse un po' in tutto il mondo utilizza questa piattaforma tecnologica. L'obiettivo è migliorare la piattaforma, farla crescere mantenendo la semplicità.

Ecco alcuni vantaggi

Grazie a sonde e strumenti piazzati nei campi, xFarm aiuta ad esempio gli agricoltori a rilevare l’insorgere di malattie in anticipo, permettendogli di cominciare il trattamento prima e riducendo la quantità di prodotto utilizzato.

I dati raccolti permettono di ridurre sensibilmente anche lo spreco di acqua, riducendone il consumo per annaffiare i campi tra il 30 e il 50%. 

I colleghi del Quotidiano hanno cercato di capire da vicino di cosa si tratta:

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