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Annullata una votazione popolare, una prima in Svizzera dal 1848

La votazione federale del 28 febbraio 2016 sull'iniziativa denominata "No agli svantaggi per le coppie sposate" è stata annullata dal Tribunale federale. La votazione – ha ritenuto la massima istanza giudiziaria svizzera – è stata falsata dalle informazioni errate fornite dal Governo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 aprile 2019 - 17:30
tvsvizzera.it/mar/ats
L'iniziativa era stata respinta per appena 50'000 voti. © Keystone / Walter Bieri

La sentenza del Tribunale federale entrerà sicuramente negli annali. Dalla creazione dello Stato federale nel 1848 non era infatti mai accaduto che una votazione a livello nazionale venisse invalidata.

Secondo la corte, che ha accolto i ricorsiLink esterno per quattro voti a uno, "il carattere incompleto e la mancanza di trasparenza delle informazioni fornite dal Consiglio federale – si legge in un comunicato – violano la libertà di voto dei cittadini". Visto l'esito molto risicato, le irregolarità "gravi" che sono state constatate hanno potuto incidere sull'esito dello scrutinio.

Per i giudici di Losanna, nulla si oppone alla ripetizione del voto, visto che nel frattempo non è stata adottata alcuna legge sull'imposizione fiscale delle coppie.

Coppie sposate svantaggiate fiscalmente

Il 26 febbraio 2016, l'iniziativa popolare lanciata dal Partito popolare democratico (PPD, centro) denominata "Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate" era stata respinta con una maggioranza del 50,8% soltanto, ossia una differenza di 55'072 voti. Il testo aveva inoltre ottenuto la maggioranza in 16 cantoni e un semicantone.

Nel testoLink esterno, il PPD chiedeva l'iscrizione nella Costituzione federale del principio che il matrimonio "non deve essere svantaggiato rispetto ad altri modi di vita, segnatamente sotto il profilo fiscale e delle assicurazioni sociali".

700'000 coppie e non 80'000

Nell'opuscolo di spiegazioniLink esterno distribuito ai cittadini, il Governo, che raccomandava il 'no', scriveva: "Circa 80'000 coppie di coniugi con doppio reddito e numerose coppie di coniugi pensionati pagano un'imposta federale diretta più elevata delle coppie non sposate che si ritrovano nella stessa situazione economica". In altre parole, per il Consiglio federale non era necessario intervenire, poiché solo una piccola parte delle coppie sposate pagava più imposte rispetto ai concubini.

Il passaggio incriminato nell'opuscolo del Consiglio federale admin.ch

Un anno e mezzo più tardi, nel giugno 2018, l'Amministrazione federale delle contribuzioni aveva reso noto che il numero di coppie sposate con doppio reddito penalizzate fiscalmente era ben più elevato: 454'000 invece di 80'000. Nel primo conteggio erano state erroneamente escluse le coppie che lavorano con figli. Tenendo conto anche dei pensionati, la cifra progrediva ulteriormente: 704'000 coppie.

In seguito a questo errore, il PPD ha inoltrato ricorsi in diversi Cantoni, chiedendo l'annullamento del voto e una sua ripetizione. I Governi interpellati li hanno tuttavia respinti, adducendo una loro incompetenza in materia. I ricorrenti si sono così rivolti infine al tribunale di Losanna.

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"Trarre i dovuti insegnamenti"

Reagendo alla sentenza del Tribunale federale, il Governo ha indicato di volere attendere le motivazioni, prima di decidere i prossimi passi da fare e di "trarre i dovuti insegnamenti".

In un comunicatoLink esterno, il Consiglio federale di avere già istituito l'anno scorso un gruppo di lavoro "incaricato di proporre ulteriori misure di garanzia della qualità nella preparazione delle basi decisionali" destinate al Parlamento o agli aventi diritto di voto.

Per il professore di diritto costituzionale dell'Università di Losanna Vincent Martenet, interpellato dall'Agenzia telegrafica svizzera, la decisione di mercoledì rappresenta un messaggio "importante e positivo" per il popolo, che ha il diritto di essere informato correttamente dalle autorità.

Un caso simile una decina di anni fa

A livello comunale e cantonale vi sono alcuni casi di votazioni annullate. Il più recente riguarda la votazione del giugno 2017 a Moutier.

Come detto, però, è la prima volta dal 1848 che viene annullata una votazione federale. Tuttavia, una decina di anni fa la corte di Losanna era già stata chiamata a pronunciarsi su un caso simile. Allora i giudici avevano respinto la richiesta del Partito socialista di ripetere la votazione sulla riforma dell'imposizione delle imprese, un progetto che era stato approvato di stretta misura.

I socialisti contestavano la stima – troppo bassa – delle perdite per le casse dello Stato. Il Tribunale federale aveva però respinto il ricorso, dando la priorità alla certezza del diritto. La riforma, infatti, era già entrata in vigore.

Un altro precedente di rilievo era stata l'elezione per il Consiglio nazionale (camera bassa del Parlamento federale) nel canton Ticino nel 1854, annullata a causa delle violenze e delle irregolarità che avevano caratterizzato la campagna elettorale. Allora era stato il Consiglio nazionale, competente in materia, a pronunciarsi.

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