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Rifugiati, in Svizzera la confisca è già regola

Una legge analoga a quella discussa a Conpenhagen è già in vigore in Svizzera reuters

Chi chiede asilo deve depositare i beni di valore oltre i 1000 franchi; non sempre li recupera; al parlamento danese si discute una legge analoga

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 gennaio 2016 - 12:10

La confisca dei beni dei migranti discussa al Parlamento danese sta recentemente attirando l'attenzione mediatica ma, ha ricordato giovedì la SRF, in Svizzera una misura analoga è in vigore già da diversi anni. I rifugiati che arrivano nella Confederazione devono infatti depositare i beni di un valore superiore a 1'000 franchi in loro possesso per contribuire ai costi del loro mantenimento.

Durante la trasmissione "10 vor 10" di giovedì è stato illustrato il caso di un profugo siriano che, in cambio della metà del denaro che gli restava dopo aver pagato ai trafficanti il passaggio della sua famiglia nel paese, ha ottenuto una ricevuta dallo Stato elvetico.

I valori devono essere depositati all'arrivo in un centro di registrazione e, se una persona lascia volontariamente la Svizzera entro 7 mesi, potrà recuperarli. Chi ottiene il diritto di residenza deve inoltre versare allo Stato il 10% del proprio reddito per 10 anni fino a raggiungere la somma di 15'000 franchi.

La legge discussa a Copenhagen permetterebbe alla polizia di perquisire i migranti e confiscare i beni di un valore superiore ai 1'450 franchi, a meno che non abbiano "un valore affettivo particolare".

ats/ZZ

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