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La marijuana legale non è il nuovo Eldorado

Dopo aver ottenuto il permesso di vendere canapa light, i produttori di marijuana a basso contenuto di Thc sono aumentati a dismisura e i prezzi del prodotto di conseguenza sono crollati. Ora si punta a diversificare, passando dallo "spinello" a prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici.

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 dicembre 2019
Ludovico Camposampiero, RSI News
Una piantagione di marijuana al coperto in una località della Svizzera tedesca. © Keystone / Christian Beutler

L’odore è pungente e ci investe appena entriamo. Siamo a Chironico, un villaggio in Leventina nell'alto Ticino. Nell'azienda che stiamo visitando si lavora a pieno regime alla raccolta dei fiori di canapa. Le cime di questa pianta vengono tagliate e poi pulite manualmente, con le forbici alla vecchia maniera, il tutto in piena legalità: si tratta infatti della cosiddetta "cannabis light", a bassissimo tenore di THC (sostanza psicotropa e vietata) e alto tenore di CBD (principio attivo rilassante, ma soprattutto legale).

Da 5 a 650 produttori

La cannabis light in Svizzera viene venduta e fumata liberamente e il numero di produttori è esploso negli ultimi anni: erano appena cinque all'inizio del 2017 e ora sono circa 650, per un fatturato che nel 2018 era di 60 milioni di franchi, secondo le cifre aggiornate forniteci dell’Amministrazione federale delle dogane, competente nel raccogliere l’imposta sul tabacco (la "canapa light" destinata ad essere fumata rientra nei succedanei del tabacco, e quindi i produttori sottostanno a questa imposta).

Nonostante questo fermento, il mercato non si è tuttavia rivelato l’Eldorado che tanti speravano, e molte aziende hanno chiuso i battenti. L’offerta è aumentata a dismisura mentre la domanda è rimasta stabile. Risultato? Un crollo del prezzo di vendita, passato in poco tempo da 4'000 franchi al chilo per della canapa coltivata in esterna a massimo 600 franchi al chilo.

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Si punta a diversificare

Chi fa affari con la cannabis CBD ora però guarda oltre lo spinello legale e cerca la diversificazione: derrate alimentari, settore farmaceutico e cosmetica, sono questi gli ambiti a cui puntano gli addetti ai lavori. Senza dimenticare l’esportazione. Qui, tuttavia, la concorrenza sembra farsi agguerrita poiché altri paesi si stanno lanciando in questa corsa all’oro verde.


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