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I lavoratori edili fanno sentire la loro voce

Erano attese 10'000 persone, ne sono arrivate quasi il doppio. Oltre 18'000 lavoratori edili scesi in piazza sabato a Zurigo su invito dei sindacati Unia e Syna. Le loro principali rivendicazioni: pensionamento a 60 anni, innalzamento dei salari e nessun taglio al Contratto collettivo di lavoro.

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 giugno 2018 - 20:59
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 23.06.2018)
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La Società svizzera degli impresari-costruttori (SsicLink esterno) ha lanciato un vero e proprio attacco frontale, secondo i sindacati: esige salari più bassi e termini di rescissione più corti per i lavoratori esperti, una settimana da 50 ore e la fine dell'aumento generalizzato dei salari. Le associazioni dei lavoratori vogliono esattamente l'opposto: dopo quattro anni di blocco degli stipendi, nonostante una congiuntura florida nel settore, bisogna tornare ad aumenti dignitosi.

"Agli impresari costruttori le cose vanno bene soprattutto grazie alla buona performance dei loro dipendenti. Per questo la nostra richiesta di un aumento retributivo di 150 franchi è più che dovuta", sottolinea Guido Schluep, responsabile SynaLink esterno del settore Edilizia.

La manifestazione di sabato preannuncia uno scontro acceso tra impresari e operai. Keystone

Inoltre la Ssic vorrebbe innalzare l'età pensionabile a 62 anni o di ridurre le pensioni del 30%, portandole a una media di circa 3'300 franchi. Se ciò avvenisse, sottolineano i sindacati, "nessuno potrebbe più permettersi di andare in pensione a 60 anni". "Chi attacca la pensione a 60 anni, attacca la dignità dei lavoratori edili", ha dichiarato Nico Lutz, responsabile Unia Link esternodel settore Edilizia: essa consente loro infatti "di ritirarsi dignitosamente dal lavoro anziché essere licenziati o dichiarati invalidi".

Syna e Unia cercano dallo scorso novembre di negoziare con la Ssic soluzioni per il pensionamento a 60 anni, invano. Alla manifestazione odierna i lavoratori edili hanno mostrato chiaramente la loro indignazione e la volontà di combattere per la difesa dei loro diritti e della loro dignità.

Nelle scorse settimane Unia ha interpellato circa 20'000 lavoratori del settore: il 91,3% di essi si è espresso in favore di uno sciopero nel caso la controparte non si mostrasse disponibile a trovare delle soluzioni. Nella conferenza professionale che si terrà in autunno anche il sindacato Syna deciderà le misure di lotta da intraprendere.

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