Sei cani morti in 24 ore, rive chiuse vicino a Neuchâtel
Bagnanti fatti uscire in tutta fretta dall'acqua dalla polizia nel lago di Neuchâtel per il rischio batteriologico e balneazione vietata sulle rive a ovest del capoluogo.
La decisione è stata presa dopo la morte di sei cani in sole 24 ore verosimilmente a causa delle concentrazioni elevate di cianobatteri nelle acque, secondo quanto è emerso dai primi accertamenti.
Le autorità hanno vietato giovedì sera la balneazione tra la foce del fiume Areuse e Colombier, località alla periferia di Neuchâtel e le spiagge sono state chiuse. In attesa dei risultati delle analisi di laboratorio è fortemente sconsigliato immergersi in tutte le rive del lago romando, secondo quanto recita un comunicato della polizia neocastellana.
I cianobatteri si sviluppano in acque basse e stagnanti, dove si formano colonie a forma di massa gelatinosa o di filamenti che galleggiano in superficie. La loro crescita è favorita dalle alte temperature come quelle che si riscontrano in questi giorni.
Numerose specie di cianobatteri (dette anche alghe azzurre) sono capaci di produrre tossine che agiscono a livello nervoso ed epatico, risultando nocive e persino potenzialmente mortali anche per l'uomo quando la loro concentrazione è elevata. È l'ingestione dell'acqua contaminata con questo batterio che provoca intossicazione.
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