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La settimana in Svizzera

Una vasta operazione antiterrorismo, una visita a Roma del ministro dell'economia svizzero, un provvedimento destinato a far discutere o ancora il grido d'allarme di un consigliere federale e il bilancio di una misura per i disoccupati residenti in Svizzera. La nostra retrospettiva dei fatti salienti di questa settimana in Svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 novembre 2019 - 13:00

Undici arresti nei Cantoni di Zurigo, Berna e Sciaffusa: è il bilancio di un'operazione antiterrorismo condotta martedì. Le persone fermate – tra cui cinque minorenni – sono sospettate di partecipazione a un'organizzazione criminale e di violazione dell'articolo 2 della Legge federale che vieta i gruppi 'al-Qaida' e 'Stato islamico'.

Sempre martedì, a margine del vertice sulle regioni di alta montagna organizzato dall'Organizzazione meteorologica mondiale, il ministro dell'interno Alain Berset ha dichiarato che per fronteggiare i cambiamenti climatici in queste zone bisogna agire con urgenza. La Svizzera – ha sottolineato – deve essere "in prima linea", essendo toccata maggiormente di altri. In un anno il volume totale dei ghiacciai è diminuito del 2%, ha inoltre ricordato Berset.

Il ministro dell'economia svizzero Guy Parmelin era giovedì a Roma, dove ha incontrato Stefano Patuanelli (sviluppo economico) e Nunzia Catalfo (lavoro). Tra i temi affrontati anche la spinosa questione dell'accordo fiscale sui frontalieri, arenato ormai da quattro anni. Per la prima volta, Berna si è detta disposta a discutere eventuali adattamenti al testo dell'accordo.

Nel luglio 2018 è entrata in vigore la cosiddetta preferenza indigena 'light', il sistema ideato per applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa" accettata dai votanti quattro anni prima. I disoccupati residenti in Svizzera e registrati presso un ufficio regionale di collocamento ricevono in anticipo le informazioni relative a posti vacanti. Un provvedimento che, stando al bilancio stilato venerdì dalla Segreteria di Stato dell'economia, sta dando qualche frutto. I datori di lavoro lo rispettano, anche se le persone senza lavoro lo sfruttano poco.

Uber, l'azienda californiana specializzata nei trasporti con automobili private, è stata dichiarata fuorilegge nel cantone Ginevra. Dopo un'analisi giuridica, le autorità sono giunte alla conclusione che la società è un'azienda di trasporti a pieno titolo e non un semplice fornitore di servizi. I suoi conducenti devono essere quindi considerati come impiegati, ciò che implica il pagamento di tutti gli oneri sociali. Uber ha fatto ricorso e fino alla decisione della giustizia cantonale potrà proseguire le sue attività.


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