La settimana in Svizzera
Una settimana iniziata con toni leggeri -i nomi più diffusi tra i nati in Svizzera nel 2016- si chiude con una frana in Val Bregaglia di dimensioni enormi, costata la vita a otto persone. Altre notizie degli ultimi sette giorni sono i contributi svizzeri alla Libia per la gestione dei migranti, l'aumento dei controlli sui lavoratori distaccati e la rinuncia alla cittadinanza italiana di un candidato all'elezione in governo federale.
Erano circa le 9.30 di mercoledì quando un enorme boato ha scosso la Val Bregaglia. Circa 4 milioni di metri cubi di roccia si sono staccati dal Pizzo Cengalo. L’enorme frana ha travolto tutto sul suo passaggio. Nella zona si trovavano otto escursionisti di nazionalità tedesca, austriaca e svizzera. Vani i tentativi di ritrovarli.
Il futuro del Paese è in mano a Mia e Noah, che occupano le prime posizioni di questa classifica da diversi anni. Nella Svizzera italiana, invece, primeggiano Leonardo e Sofia.
La Svizzera ha contribuito con un milione di franchi all’equipaggiamento della guardia costiera libica nel quadro dell’accordo con Tripoli per fermare i migranti sulle coste africane. La somma, indica il settimanale svizzero tedesco SonntagsblickLink esterno, sarà impiegata per acquistare giubbotti di salvataggio, set di primo soccorso, torce elettriche.
Dal 2018, le condizioni occupazionali e salariali dei lavoratori distaccati in Svizzera saranno oggetto di almeno 35'000 controlli l'anno. Il numero minimo, che il Consiglio federale ha deciso di aumentare per adattarlo alla nuova realtà, era finora di 27'500.
Ignazio Cassis, il candidato ticinese alla successione di Didier Burkhalter nel governo federale, ha annunciato di avere rinunciato alla nazionalità italiana. La vicenda non ha mancato di suscitare un certo dibattito: anche se non vi è nessuna legge che lo statuisce, è opportuno che un membro del governo abbia due passaporti?
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