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I pericoli della digitalizzazione nell'opera umanitaria

Alain Berset a New York all'inaugurazione della mostra "Dilemmi digitali". © Keystone / Alessandro Della Valle

Il presidente della Confederazione Alain Berset inaugurando la mostra "Dilemmi digitali" ha lanciato a New York un appello sui rischi delle tecnologie informatiche, come l'intelligenza artificiale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 maggio 2023 - 11:01
tvsvizzera.it/fra con Keystone

Il consigliere federale, che martedì presiederà un dibattito al Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla protezione della popolazione civile nei conflitti, ha approfittato della sua presenza a New York anche per lanciare un appello, sempre nell'ambito delle sfide umanitarie, sui rischi delle tecnologie informatiche, come l'intelligenza artificiale.

Berset si è espresso lunedì sera durante l'inaugurazione di un'esposizione sul tema "Dilemmi digitali", fruibile anche su internetLink esterno, nella sede delle Nazioni Unite. All'evento, a cui hanno assistito numerosi ambasciatori e ambasciatrici, hanno preso la parola anche la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) Mirjana Spoljaric Egger e Amina Jane Mohammed, vicesegretaria generale delle Nazioni Unite. La mostra illustra le opportunità e le sfide legate alla digitalizzazione nel settore dell'impegno umanitario.

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Berset non ha nascosto che la tecnologia dell'informazione possa costituire anche un progresso in materia umanitaria. Ma una sua utilizzazione malevola può produrre maggiore violenza. Un altro grosso rischio è costituito dalla diffusione inadeguata o strumentalizzata di dati sulla popolazione civile. Su questo aspetto, Svizzera e CICR, nel 2020 all'ONU, hanno lanciato un'azione ad hoc.

La condivisione dei dati può aiutare le persone che vivono in zone di conflitto a ritrovare i propri cari e ad accedere a cure mediche e cibo. Ma questi dati le rendono anche vulnerabili: fornendo informazioni sulla loro etnia, sul luogo in cui si trovano, sulla loro salute e sulle loro convinzioni, le popolazioni civili potrebbero diventare possibili bersagli. L'uso dell'intelligenza artificiale può garantire maggiore precisione rendendo le operazioni umanitarie più efficienti, ma anche rafforzare gli stereotipi dovuti a dati distorti.

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