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I liberali puntano su un'economia forte, basata sull'innovazione

Davanti ai delegati il consigliere federale Ignazio Cassis ha riferito di progressi nelle relazioni con l'Unione europea. © Keystone / Michael Buholzer

I delegati del Partito liberale radicale, in assemblea sabato a Dübendorf, vicino a Zurigo, hanno approvato un documento prorgammatica sulla politica economica che punta su meno burocrazia e più innovazione. E durante l'evento, il 'ministro' degli esteri Ignazio Cassis ha rivelato che i colloqui esplorativi con l'UE sono in dirittura d'arrivo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 gennaio 2023 - 20:58
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS

Il Partito liberale radicale (PLR) vuol diventare la seconda maggiore formazione politica alle elezioni federali di ottobre e nella sua campagna elettorale si concentra sulla politica economica. I delegati riuniti oggi in assemblea a Dübendorf hanno approvato un documento programmatico in materia.

In base al testo, i liberali radicali intendono - tra le altre cose - affrontare la carenza di specialisti nel mercato del lavoro riducendo la burocrazia e aumentando la digitalizzazione. Il documento chiede anche un allentamento delle norme sul lavoro serale e nei fine settimana, la rapida introduzione dell'identità elettronica per l'amministrazione digitale e un'aliquota IVA unificata.

L'introduzione della tassazione individuale e il miglioramento delle strutture di assistenza all'infanzia dovrebbero peraltro rendere più facile la conciliazione tra lavoro e famiglia.

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In materia di politica estera il PLR vuole garantire l'indipendenza della Svizzera, come pure migliorare le relazioni con l'Unione europea garantendo e ampliando la via bilaterale. Il testo esclude l'adesione all'UE o allo Spazio economico europeo (SEE). 

E proprio sul tema, davanti ai delegati, il consigliere federale Ignazio Cassis ha riferito di progressi nelle relazioni con l'Unione europea (UE): a suo dire i colloqui esplorativi sarebbero in dirittura d'arrivo. Fino alla fine dell'anno appena concluso i colloqui a livello tecnico con l'UE hanno compiuto buoni progressi, ha affermato il ticinese. "Ora si tratta di stabilire un fondamento sulla cui base il Consiglio federale potrà decidere in merito a un nuovo mandato di negoziazione", ha aggiunto senza precisare entro quando ciò dovrebbe accadere.

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