Fuochi d'artificio, sarà il popolo a decidere se vietarli
La popolazione elvetica dovrà decidere alle urne se vietare la vendita e l’uso da parte dei privati di fuochi d’artificio. Lo spettacolo pirotecnico viene organizzato soprattutto il Primo d’agosto, giorno della Festa nazionale.
Iniziata il 3 maggio scorso, la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa popolare "Per una limitazione dei fuochi d'artificio" ha avuto un esito positivo. Venerdì sono state consegnate alla Cancelleria federale 136'000 sottoscrizioni (100'000 le firme necessarie per andare al voto). Lo hanno reso noto i promotori, precisando che sono in corso di verifica.
Con il testo si intende vietare la vendita e l'uso da parte di privati di fuochi d'artificio particolarmente rumorosi, come i petardi, che col loro botto, secondo i promotori, disturbano il vicinato e spaventano gli animali.
L'obiettivo è proteggere le persone e l'ambiente mediante una modifica dell'articolo 74 della Costituzione federale (Protezione dell'ambiente).
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Per manifestazioni di carattere sovraregionale, le autorità potrebbero concedere eccezioni. I Cantoni sarebbero competenti per l'applicazione delle nuove disposizioni che entrerebbero in vigore due anni dopo un eventuale doppia maggioranza alle urne.
L’iniziativa popolare è sostenuta da una serie di organizzazioni, molte delle quali si battono per la tutela di animali, sia selvatici che domestici, come la Protezione svizzera degli animali (PSA), Tier im Recht, Vier Pfoten/Quatre pattes, NetAP, o ancora BirdLife. A queste se ne aggiungono altre come la Fondazione Franz Weber o ancora la Lega svizzera contro il rumore (Lärmliga).
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