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Calano gli ordinativi dell'industria, Swissmem preoccupata

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Questo contenuto è stato pubblicato il 28 agosto 2019
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 28.8.2019)

L'apprezzamento del franco e l'attuale fase congiunturale incominciano a preoccupare seriamente gli ambienti economici elvetici.

Nel primo semestre, ha fatto sapere l'associazione delle Pmi e dell'industria metalmeccanica e elettrotecnica (Swissmem), le nuove commesse sono scese del 12,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e non vi sono miglioramenti in vista.

La contrazione degli ordinativi si è acuita in particolare nel secondo trimestre (-19,5%) dopo il calo del 5,1% registrato nei tre mesi precedenti.

In proposito il direttore di Swissmem Stefan Brupbacher ha sottolineato che "gli ultimi sviluppi sono motivo di grande preoccupazione": gli aumentati rischi esistenti di politica economica hanno contribuito al rinnovato apprezzamento del franco e la congiuntura si sta indebolendo nei più importanti mercati di vendita. Tutti questi fattori smorzano le aspettative per i prossimi mesi durante i quali la domanda continuerà a diminuire.

Altri sviluppi

Per i prossimi dodici mesi, ha indicato il responsabile dell'associazione imprenditoriale, se non vi saranno distorsioni politiche o economiche di rilievo, "lo scenario migliore è quello di una stabilizzazione a un livello più basso".

Nel dettaglio le cifre attestano una diminuzione delle vendite dell'1,9% nei primi sei mesi dell'anno mentre il fatturato nel complesso ha tenuto poiché le imprese continuano ad attingere al ricco portafoglio ordini dell'anno precedente. A livello occupazionale i dipendenti nell'industria metallurgica ed elettromeccanica sono saliti nel primo trimestre (ultimo dato disponibile) a 322'800 (+2,6%) ma le nubi che si sono addensate sui mercati internazionali fanno presagire un'inversione di tendenza.

Le esportazioni di merci dell'industria MEM hanno raggiunto un valore di 34,5 miliardi di franchi, l'1'% in meno rispetto al primo semestre dello scorso anno. Sul piano geografico le esportazioni verso l'Unione europea (-1,5%) e l'Asia (-2,6%) hanno segnato il passo, mentre quelle verso gli Stati Uniti hanno continuato a svilupparsi positivamente (+5,1%).

Alla luce di queste cifre il presidente di Swissmem Hans Hess si è appellato al mondo politico chiedendo "condizioni quadro migliori" e "chiarezza per quanto riguarda le nostre relazioni con l'UE". In proposito l'associazione imprenditoriale preme per una firma entro la fine di ottobre dell'Accordo istituzionale quadro negoziato con l'Ue, intesa che a dire il vero suscita non poche opposizioni nella Confederazione.

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