Cinque banche multate per accordi illeciti sulle divise
La Commissione della concorrenza (ComCo) ha sanzionato cinque banche straniere (Barclays, Citigroup, JP Morgan, MFUG Bank e RBS) per intese illecite sul mercato delle divise di cassa.
Dall'indagine, partita nel 2014, è emerso che gli operatori di varie banche hanno concertato attraverso l'uso di chat room online il corso delle valute. Due erano i cartelli principali che hanno condizionato questo settore particolare: a "Three way banana split" hanno partecipato tra il 2007 e il 2013 dipendenti di Barclays, Citigroup, JPMorgan, Royal Bank of Scotland (RBS) e UBS mentre "Essex express" è stato, tra il 2009 e il 2012, frutto di un accordo tra Barclays, MUFG Bank, RBS e UBS.
Nel dettaglio le multe, impugnabili al Tribunale amministrativo federale, ammontano a 27 milioni di franchi per Barclays, 28.5 milioni per Citigroup, 9.5 milioni per JPMorgan, 1.5 milioni per MUFG Bank e 22.5 milioni per RBS (Royal Bank of Scotland).
Al momento nessun istituto finanziario elvetico ha subito conseguenze dall'inchiesta: l'organo federale di vigilanza ha precisato che alcuni istituti finanziari si sono autodenunciati beneficiando di un una riduzione delle sanzioni e fra di essi figura l'UBS che è stata esentata da multe. Credit Suisse è ancora sotto inchiesta mentre le posizioni di Julius Baer e Banca cantonale di Zurigo sono state archiviate.
Recentemente anche la Commissione europea, con cui la ComCo collabora costantemente a livello di indagini, si era occupata di accordi cartellari sul mercato delle valute, infliggendo lo scorso 16 maggio una multa di 1,07 miliardi di euro a Barclays, RBS, Citigroup, JPMorgan e MUFG. Anche in questo caso la svizzera UBS, che aveva denunciato le irregolarità, ha potuto evitare di essere sanzionata.
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