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Burqa, anche il Nazionale invita a respingere il divieto

Donne che indossano il niqab in Europa Keystone / Mads Claus Rasmussen

La questione burqa torna tra i banchi dei parlamentari a Berna dove il Consiglio Nazionale, con 114 voti contro 76 (3 astenuti), ha raccomandato di respingere l'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" su cui si dovranno esprimere i cittadini svizzeri.

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 giugno 2020 - 21:39
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 17.6.2020)

La Camera bassaLink esterno, che si uniforma all'orientamento degli Stati, aveva già votato in favore della proposta alternativa (controprogetto indiretto) lo scorso mese di marzo che è assai meno restrittivo dell'iniziativa.

Quest'ultima prevede infatti un divieto generalizzato di occultare il volto nei luoghi pubblici, giustificandolo con la tutela delle donne alle quali in alcune culture è imposto di indossare determinati indumenti (burqa e niqab) e con motivi di sicurezza (identificazione di teppisti nelle manifestazioni politiche).

Il servizio del Tg

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Norme analoghe sono già previste negli ordinamenti cantonali di Ticino e San Gallo mentre Zurigo, Soletta, Svitto, Basilea Città e Glarona hanno respinto questo tipo di divieti.

Il controprogetto all'esame delle Camere si propone invece di imporre l'obbligo di mostrare il volto solo in alcuni casi tassativi, in particolare nel corso di controlli d'identità sui trasporti pubblici, alla dogana o nelle procedure amministrative. Vengono inoltre contemplate misure finalizzate a promuovere l'uguaglianza di genere.

Durante il dibattito si sono confrontate le tesi dell'Udc (destra) e della maggioranza degli esponenti del centro (Ppd, Pbd, Evd) - per i quali l'iniziativa è una battaglia di libertà contro l'oppressione, l'intolleranza e l'islamismo strisciante - e della sinistra (Ps e Verdi) e dei liberali (Plr, Verdi liberali) secondo cui la proposta restringe libertà fondamentali (in particolare religiose) ed è sostanzialmente inutile nella realtà elvetica.

Tra i primi Piero Marchesi (Udc) ha osservato che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha già respinto un ricorso di una donna musulmana contro il divieto vigente in Francia e le femministe dovrebbero unirsi a questa lotta mentre per Marco Romano l'imposizione di burqa e niqab è intollerabile anche quando vengono indossati liberamente.

In proposito la Verde Greta Gysin ha osservato che nei due anni di vigenza della legge cantonale in Ticino sono state elevate solo 20 contravvenzioni, anche perché le islamiche nella Confederazione non indossano questo tipo di indumenti.

Per combattere le disuguaglianze di genere occorrerebbe invece concentrarsi su ben altri aspetti, quali le disparità salariali e le violenze domestiche di cui sono vittime soprattutto le donne. Per la socialista Ada Marra l'iniziativa è "populista" e "islamofoba" non solo perché tratta un problema inesistente, ma crea una segregazione artificiosa nei confronti dei musulmani e un clima di sospetto.

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