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In Svizzera mancano (di nuovo) vaccini

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La Svizzera è alle prese con la mancanza di vaccini. Non si trova più, in particolare, l'antitetanico: i medici sono costretti a rimandare le vaccinazioni o somministrare preparati alternativi, come quello contro tetano e difterite. Un problema temporaneo ma ricorrente, che alcuni propongono di risolvere con un acquisto statale centralizzato. Suscitando, tuttavia, perplessità.

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 luglio 2017 - 21:00
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 19.07.2017)

Ospedale cantonale di Lucerna. Qui, come nel resto della Svizzera, il vaccino antitetanico è finito. “Dobbiamo fissare delle prioritàLink esterno”, spiega al TG della Radiotelevisione svizzera Katharina Bracher, responsabile della farmacia dell'istituto. “Per esempio, le persone che si sono vaccinate dieci anni fa e alle quali serve solo un richiamo le spostiamo di due o tre mesi -naturalmente sempre in accordo con i medici- mentre i vaccini disponibili li teniamo per le urgenze e per i bambini”.

Totalmente dipendenti

La Svizzera, da tempo, non produce più vaccini e deve importarli. All’estero, al contempo, è in corso una concentrazione dei produttori. Così, il più piccolo inghippo nella produzione o nella fornitura può tradursi in un grosso inconvenienteLink esterno.

“In questo momento abbiamo un problema soprattutto con quello antitetanico”, ammette Daniel Koch, capo Sezione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica. “È piuttosto grave, perché fa parte delle vaccinazioni di baseLink esterno che si fanno ai bambini.”

La Confederazione ha provato a risolvere il problema introducendo l’obbligo di segnalare i vaccini mancanti e tentando di costituire delle riserve obbligatorie per i preparati di base. Ma non ha funzionato.

L'opzione acquisti centralizzati

“Molti paesi hanno dei sistemi sanitari statali, oppure acquistano i vaccini in modo centralizzato”, osserva Daniel Koch. “Noi in Svizzera non lo facciamo, e stiamo valutando la situazione intorno a noi, per vedere se si tratta di un problema causato dal libero mercato o cos’altro. Stiamo cercando di fare chiarezza. Ma alla fine saranno delle decisioni da prendere a livello politico.”

Le industrie farmaceutiche non ne vogliono sapere. Contattata dalla RSI, l'Associazione di categoriaLink esterno dichiara che l’obbligo di segnalare all’Ufficio federale competente i problemi di fornitura superiori alle due settimane funziona bene, e i problemi sono “molto rari”.

L'alternativa all'alternativa

Intanto, il vaccino antitetanico è finito e anche quello bi-valente contro tetano e difterite, conservato per le urgenze e i bambini, si sta esaurendo.

“Per gli altri pazienti usiamo un vaccino tri-valente”, rivela Katharina Bracher dell’Ospedale di Lucerna. “Vuol dire che vengono vaccinati per una cosa in più, che dal punto di vista medico è superflua, ma meglio un vaccino in più che nessuno.

Per saperne di più:
Strategia nazionale di vaccinazioneLink esterno
Calendario vaccinale svizzero 2017Link esterno


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