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"La Svizzera non sta importando disoccupati"

Per Zürcher il bicchiere è mezzo pieno keystone

L'alto dirigente della SECO Boris Zürcher ritiene che la libera circolazione con l'Ue non incida sulla disoccupazione

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 aprile 2016 - 17:40

La Confederazione non sta importando disoccupati e il numero di chi è alla ricerca di un impiego non ha nulla a che fare con la libera circolazione. Lo afferma Boris Zürcher, responsabile della direzione del lavoro della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), intervistato dal SonntagsBlick.

Stando al funzionario, la manodopera straniera non entra in concorrenza con quella locale. Gli studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che gli immigrati non hanno sostituito svizzeri e residenti di più lunga permanenza.

A suo dire, se oggi il mercato assorbe più lentamente chi è disponibile, ciò è dovuto ai recenti contraccolpi economici, dalla crisi finanziaria al rafforzamento del franco. E comunque, parlano le cifre: nel 2015, a fronte dei 12'000 senza lavoro in più, il numero degli occupati è cresciuto di 50'000 unità; e non tutti sono arrivati dall'estero, anzi.

Per quanto riguarda il futuro, Zürcher è ancora più ottimista: "la digitalizzazione porterà alla creazione, piuttosto che alla distruzione d'impieghi".

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